(di Fausto Gasparroni)
Mentre in Italia le
coscienze sono interpellate nel profondo da agghiaccianti fatti
di cronaca maturati nel contesto della circolazione e dell'uso
di droghe tra gli adolescenti, il Papa lancia un forte appello
contro la produzione e il traffico di stupefacenti, e si scaglia
contro spacciatori e trafficanti, definendoli "assassini".
Francesco dedica l'intera catechesi dell'udienza generale
all'odierna Giornata mondiale contro l'abuso e il traffico
illecito di droga, istituita nel 1987 dall'Assemblea generale
dell'Onu. "Avendo conosciuto tante storie tragiche di
tossicodipendenti e delle loro famiglie, sono convinto che è
moralmente doveroso porre fine alla produzione e al traffico di
queste sostanze pericolose", afferma il Pontefice. "Quanti
trafficanti di morte ci sono, perché i trafficanti di droga sono
trafficanti di morte, spinti dalla logica del potere e del
denaro ad ogni costo! Questa piaga, che produce violenza e
semina sofferenza e morte, esige dalla società nel suo complesso
un atto di coraggio", aggiunge, avvertendo inoltre che "una
riduzione della dipendenza dalle droghe non si ottiene
liberalizzandone il consumo - questa è una fantasia -, come è
stato proposto, o già attuato, in alcuni Paesi. Si liberalizza e
si consuma di più".
"Non possiamo ignorare le intenzioni e le azioni malvagie
degli spacciatori e dei trafficanti di droga: sono degli
assassini", sentenzia quindi il Papa. Citando papa Wojtyla,
Francesco osserva comunque che "ogni tossicodipendente 'porta
con sé una storia personale diversa, che deve essere ascoltata,
compresa, amata e, per quanto possibile, guarita e purificata.
[...] Continuano ad avere, più che mai, una dignità, in quanto
persone che sono figli di Dio'. Tutti hanno una dignità".
E sui trafficanti, invece, fu Benedetto XVI ad usare "parole
severe durante una visita a una comunità terapeutica: 'Dico ai
trafficanti di droga che riflettano sul male che stanno facendo
a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati
sociali: Dio chiederà loro conto di ciò che hanno fatto. La
dignità umana non può essere calpestata in questo modo'. E la
droga calpesta la dignità umana".
Per papa Francesco, poi, "un'altra via prioritaria per
contrastare l'abuso e il traffico di droghe è quella della
prevenzione, che si fa promuovendo maggiore giustizia, educando
i giovani ai valori che costruiscono la vita personale e
comunitaria, accompagnando chi è in difficoltà e dando speranza
nel futuro".
"Di fronte alla tragica situazione della tossicodipendenza di
milioni di persone in tutto il mondo, di fronte allo scandalo
della produzione e del traffico illecito di tali droghe, 'non
possiamo essere indifferenti'", ammonisce infine il Papa: "siamo
chiamati anche noi ad agire, a fermarci davanti alle situazioni
di fragilità e di dolore, a saper ascoltare il grido della
solitudine e dell'angoscia, a chinarci per sollevare e riportare
a nuova vita coloro che cadono nella schiavitù della droga".
"E preghiamo per quei criminali che danno la droga ai
giovani: sono criminali, sono assassini! Preghiamo per la loro
conversione", conclude il Pontefice.
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