Caritas Italiana - col servizio Cei
per gli Interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli -
insieme in Terra Santa per una missione di solidarietà e scambio
(24-27 giugno). La visita si è conclusa con l'incontro tra la
delegazione e il patriarca latino di Gerusalemme, card.
Pierbattista Pizzaballa, che dà il suo incoraggiamento a
continuare il lavoro comune, per ora negli interventi possibili
per l'emergenza umanitaria, più tardi nei primi passi della
ricostruzione materiale e morale.
Importante, nei quattro giorni molto intensi, lo scambio
continuo con Caritas Gerusalemme, il principale partner di
Caritas Italiana nella regione, quando si tratta di dare forma
ai progetti che sono e saranno finanziati grazie alle offerte
raccolte nelle diocesi italiana durante la Quaresima, in
risposta all'appello della Colletta nazionale. "Siamo grati a
Caritas Italiana e alla Chiesa italiana nel suo complesso - dice
Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme - per la
solidarietà e il sostegno. Siamo orgogliosi di questo nostro
rapporto fraterno e del sostegno a Caritas Gerusalemme che ci dà
forza in questo momento di generale insicurezza. Apprezziamo
profondamente l'impegno significativo di Caritas Italiana e
della Chiesa che è in Italia nell'accompagnare le persone più
vulnerabili in Terra Santa".
Gli interventi realizzati grazie alle offerte raccolte
saranno destinati soprattutto alla popolazione di Gaza e a
quelle situazioni di povertà che sono conseguenza diretta della
guerra in corso. Già ora Caritas Gerusalemme è
significativamente presente nella Striscia con 75 operatori,
soprattutto nel Sud, con un impegno particolare in ambito
sanitario e nella distribuzione di aiuti in denaro e beni
materiali. Caritas Italiana è già intervenuta con un primo
contributo di 600mila euro, destinati al sostegno finanziario,
sanitario, psicologico alla popolazione in difficoltà nella
Striscia e nei Territori occupati.
Durante i quattro giorni della visita la delegazione ha
incontrato e conosciuto meglio diverse realtà. A Gerusalemme le
famiglie con difficoltà abitative e con problemi di
ricongiungimento familiare, a Ramallah le attività di
orientamento professionale e scolastico così come quelle che
promuovono il reciproco aiuto tra giovani e anziani. A Betlemme
i progetti con le persone disabili, l'animazione comunitaria e
la tutela dei diritti dei contadini. Su tutto pesa fortemente la
guerra in corso che produce ovunque e per tutti crisi economica
e disoccupazione. Sarà importante, per ridare fiducia, anche la
ripresa dei pellegrinaggi, in particolare a Betlemme.
In uno dei numerosi momenti di scambio si è ricordato con
commozione chi non c'è più, in particolare Viola e Issam,
operatori sanitari di Caritas Gerusalemme, che sono morti nei
primi mesi del conflitto a Gaza a causa dei bombardamenti
seguiti agli attacchi dello scorso 7 ottobre.
Il patriarca Pizzaballa, nel ricevere la delegazione, ha
sottolineato il contributo che la comunità cristiana, benché
minoritaria in Terra Santa, può dare in modo nuovo e originale
nel favorire la comunicazione in un momento in cui, per il
resto, l'unico orizzonte realistico sono il raggiungimento di un
cessate il fuoco duraturo e gli interventi umanitari a sollievo
della popolazione colpita. Poi si tratterà di dare atto ad
ognuno delle ferite aperte e di lavorare insieme per sanarle.
Alla missione hanno preso parte il direttore di Caritas
Italiana, don Marco Pagniello, il vicedirettore Paolo Valente,
il responsabile di Caritas Italiana per il Medio Oriente, Danilo
Feliciangeli, e don Gabriele Pipinato, responsabile del Servizio
per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli della
CEI. "Grazie per quello che fate", ha detto don Pagniello, nel
salutare i colleghi di Gerusalemme, "grazie per quello che
siete, per come portate avanti i progetti: con coraggio e
soprattutto con speranza. In un mondo che sembra credere solo
nella violenza non ci resta, come comunità cristiana, che dare
testimonianza con le nostre opere che Dio è amore. Non si tratta
solo di fare, ma di fare con amore e di fare insieme".
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