L'esecutivo Adlv,
l'associazione dei dipendenti in Vaticano, "ribadisce la propria
vicinanza ai due dipendenti dello Ior che rischiano il
licenziamento per essersi sposati. E si augura che in Vaticano,
i regolamenti non prevalgano sui sacramenti".
L'associazione, che rappresenta le istanze dei quasi 600
iscritti, riferisce di avere tentato "una mediazione con lo Ior,
portato argomentazioni per mettere in luce come la nascita una
nuova famiglia non possa essere messa in pericolo da normative
burocratiche, abbiamo consultato esperti di diritto canonico, ma
non è servito. E' rimasta la fredda comunicazione che rimanda a
un regolamento, che nei fatti ha effetti retroattivi,
considerato che i nostri due colleghi, quando è uscito il nuovo
regolamento, avevano già fissato data e luogo delle nozze".
L'Adlv sottolinea in conclusione: "Da tre anni ormai stiamo
lavorando affinché anche in Vaticano si affermi un diritto del
lavoro che tenga conto delle legittime aspirazioni delle persone
e rafforzi il nostro senso di comunità. Con l'aiuto di tutti
continueremo ad agire, ci rafforzeremo come organismo voluto da
San Giovanni Paolo II, affinché l'Adlv sia attore nella
concertazione in tutti i luoghi di lavoro".
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