Il Papa ha ricevuto una
delegazione di Resq - People Saving People e li ha ringraziati
"per la meritoria azione che svolgete a favore dei migranti che
attraversano il Mar Mediterraneo e di quelli che percorrono la
via balcanica". "Il salvataggio di coloro che rischiano di
affondare con misere imbarcazioni, come la prima accoglienza di
quanti giungono in Europa al termine di lunghi viaggi con
pericoli di ogni sorta, è un'opera quanto mai necessaria", ha
sottolineato il Pontefice.
"Di fronte al dramma dei migranti forzati, che purtroppo a
volte diventa tragedia, voi - ha detto ai rappresentanti della
onlus - non siete rimasti indifferenti, ma vi siete chiesti: io,
noi, che cosa possiamo fare? Voi non guardate da un'altra parte.
Alla base di questo atteggiamento c'è la convinzione che ogni
essere umano è unico e la sua dignità è inviolabile, qualunque
sia la sua nazionalità, il colore della pelle, l'opinione
politica o la religione".
"Purtroppo - ha proseguito Papa Francesco - tante volte non
succede così e molte vite vengono sfruttate, respinte, abusate,
ridotte in schiavitù. E davanti alla vastità e alla complessità
del fenomeno migratorio le autorità civili non sempre riescono a
farvi fronte pienamente secondo le loro responsabilità. Ben
venga allora l'azione di coloro che non si limitano a osservare
le cose, criticando da lontano, ma si mettono in gioco, offrendo
un po' del loro tempo, del loro ingegno e delle loro risorse per
alleviare le sofferenze dei migranti, per salvarli, accoglierli
e integrarli. Il migrante va accolto, accompagnato, promosso e
integrato. Questa generosità, questa operosità è in sintonia con
il Vangelo, che invita a fare del bene a tutti e in modo
speciale agli ultimi, ai più poveri, ai più abbandonati, ai
malati, alle persone in pericolo", ha concluso il Papa.
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