L'intelligenza
artificiale (IA) sta trasformando profondamente le esperienze
digitali dei bambini, presentando sia opportunità che rischi.
L'ondata di innovazione dell'IA porta speranza per la
risoluzione di problemi complessi, migliorando la sicurezza e la
dignità digitale dei bambini.
Tuttavia, il suo rapido sviluppo, esacerbato dall'aumento dell'uso digitale indotto dalla pandemia, espone i bambini anche a maggiori rischi online come deep fake, cyberbullismo e sfruttamento sessuale.
E mentre gli
strumenti di IA per l'analisi e la gestione di testo, immagini e
big data possono migliorare la sicurezza online, è anche vero
che sollevano preoccupazioni su un uso improprio, la privacy e e
forme di pregiudizi e condizionamenti algoritmici.
E' di questi argomenti di grande attualità che si occupa da
oggi a sabato in Vaticano, nella Casina Pio IV, il convegno
internazionale "Rischi e opportunità dell'intelligenza
artificiale per i bambini: un impegno comune per la loro
salvaguardia", organizzato dalla Pontificia Accademia delle
Scienze
in collaborazione con la svedese World Childhood Foundation e
l'Istituto di Antropologia (Iadc) della Pontificia Università
Gregoriana.
Tra i presupposti dell'evento, presentato stamane in una
conferenza stampa in Vaticano, c'è il fatto che l''IA può essere
utilizzata in modo improprio per abusare e sfruttare
sessualmente i bambini generando e distribuendo materiale di
abuso sessuale sui minori, adescando i bambini online e
facilitando la tratta di esseri umani. Anche l'implementazione
dell'IA nella sorveglianza e nel monitoraggio può avere
conseguenze indesiderate: sebbene inteso a migliorare la
sicurezza, un monitoraggio eccessivo può violare il diritto dei
bambini alla privacy, portando a una cultura di sorveglianza che
mina il loro senso di autonomia e dignità. Inoltre, algoritmi di
intelligenza artificiale distorti possono perpetuare e persino
esacerbare le disuguaglianze esistenti.
"L'incontro di alto livello in Vaticano mira a riunire
rappresentanti invitati personalmente del mondo accademico,
dell'industria tecnologica, delle istituzioni religiose, della
società civile e dei giovani per affrontare l'urgente questione
dell'uso sicuro ed etico dell'intelligenza artificiale per il
benessere dei bambini", spiegano i promotori. Inoltre,
"sottolineerà la responsabilità condivisa di tutte le parti
interessate ad agire in modo collaborativo ed efficace
all'interno delle proprie aree di influenza per proteggere i
bambini". L'obiettivo è "promuovere una comprensione condivisa
dei rischi e delle opportunità presentate dall'intelligenza
artificiale nel migliorare la sicurezza e lo sviluppo dei
bambini" e delineare, favorendo anche un "impegno congiunto"
attraverso una dichiarazione finale", "le responsabilità di
ciascuna parte interessata nell'agire all'interno della propria
sfera di influenza in linea con un impegno comune per proteggere
i bambini".
A presentare oggi il convegno nella conferenza stampa, il
card. Peter Turkson e il prof. Joachim von Braun,
rispettivamente cancelliere e presidente della Pontificia
Accademia delle Scienze; il gesuita Hans Zollner, direttore
dello Iadc della Gregoriana; Paula Guillet de Monthoux,
segretario generale della World Childhood Foundation. "Se
parliamo della creazione ambienti sicuri in particolare per i
giovani - ha detto padre Zollner, grande esperto di abusi ai
minori -, dobbiamo parlare anche dell'ambiente digitale, che è
quello che più frequentano e dove corrono molti rischi, come il
bullying, lo sfruttamento sessuale e altro. Nella Chiesa ci sono
stati tanti abusi, ma dobbiamo far sentire la nostra voce dal
punto di vista etico là dove non arrivano i governi e i gruppi
privati".
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