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Zuppi, 'l'accoglienza dei ragazzi ucraini è un seme di pace'

Zuppi, 'l'accoglienza dei ragazzi ucraini è un seme di pace'

In Italia per trascorrere un periodo di vacanza

ROMA, 10 agosto 2024, 11:14

Redazione ANSA

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"Piccolissimi semi di pace, che però sono decisivi quando c'è solo il terribile seme della guerra".
    Il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha definito così l'accoglienza di bambini e ragazzi provenienti dall'Ucraina da parte di alcune famiglie italiane per le vacanze, nell'ambito del progetto "È più bello insieme", coordinato da Caritas Italiana con l'Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, in collaborazione con Caritas Spes, Caritas Ucraina, la Segreteria della Chiesa greco-cattolica in Ucraina, la Nunziatura in Ucraina, le Ambasciate ucraine in Italia e presso la Santa Sede.
    Lo slogan dell'iniziativa ricorda che "insieme è più bello: è bellissimo per chi esce dalla guerra, dalla violenza, dalle notti con le bombe, dal papà che non è tornato, dall'angoscia di qualcosa di tanto grande che cambia tutta la vita", ha sottolineato il presidente della Cei che ieri, presso la Parrocchia San Martino Vescovo a Chieti Scalo, ha incontrato i minori accolti nella Diocesi di Chieti-Vasto. "Qui ritrovano finalmente un po' di pace: questa è come una luce che siamo sicuri riporteranno in Ucraina", ha aggiunto il card. Zuppi evidenziando che "il seme più bello è anche per noi, perché molte volte noi sappiamo che cosa fare di fronte a un male così grande e questo lo possiamo fare". "Dinanzi alla guerra, a quella macchina di morte - ha aggiunto - tutti possiamo fare la cosa più importante di tutte che è pregare, ma anche, come ricorda San Martino, dividere".
    Sono numerose le famiglie che hanno deciso di aprire le porte delle loro case ai ragazzi ucraini: "è un'esperienza positiva - rileva don Marco Pagniello, direttore della Caritas Italiana - non solo per i bambini e per i loro accompagnatori, ma soprattutto per le Diocesi che li hanno accolti, le parrocchie che hanno avuto la possibilità di toccare con mano gli orrori della guerra e di dare loro speranza, così che rientrando nel loro Paese potranno raccontare e sperimentare che la pace è possibile quando le persone si incontrano".
    I piccoli che hanno ricevuto la visita del card. Zuppi fanno parte del gruppo di 730 minori arrivati da contesti provati dal conflitto che hanno trascorso o stanno trascorrendo un periodo in Italia, al mare o in montagna.
   

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