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Vescovo Assisi, la Chiesa non è un recinto chiuso

Vescovo Assisi, la Chiesa non è un recinto chiuso

Per monsignor Sorrentino 'si raccolgono gioie e dolori umanità'

ASSISI (PERUGIA), 12 agosto 2024, 15:32

Redazione ANSA

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"La Chiesa non è un recinto chiuso ma un luogo in cui si raccolgono gioie e dolori dell'umanità, e ogni volta che siamo all'altare è il mondo che si raduna con noi": lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, durante il pontificale presieduto per la solennità di San Rufino, patrono di Assisi e della diocesi.
    Alla solenne celebrazione nella cattedrale assisana erano presenti le autorità civili e militari anche degli altri Comuni.
    Nell'omelia - della quale riferisce la Diocesi in un comunicato - il vescovo ha fatto riferimento alla crisi della società e della Chiesa, a problemi, come il cambiamento climatico, le conseguenti migrazioni, l'impegno politico, la disgregazione della famiglia sottolineando che i "confini chiesa-mondo sono molto labili" e per questo ha invitato i fedeli a non separare i due ambiti o a disinteressarsi degli stessi. "Quello che succede nel mondo ci riguarda - ha detto monsignor Sorrentino - sia perché la carità impone a noi cristiani di tenere lo sguardo fisso sui problemi dei fratelli, sia perché risorse importanti vengono investite nella industria delle armi piuttosto che in ambiti fondamentali come la sanità".
    Alla luce di questa "crisi generale", il vescovo è tornato a chiedere uno "scatto di entusiasmo". "Il programma pastorale che sto per darvi a settembre - ha annunciato -, chiede di prendere le distanze dal modello clero-centrico delle nostre parrocchie, facendo nostro senza indugi il modello 'familiare'.
    Ci chiede di lasciare il nido sicuro ma sempre più vuoto delle nostre sacrestie per scendere in campo aperto, battendo le strade e bussando alla porta delle case. È la carità che si fa proposta di Vangelo e di fraternità, nelle case e fra le case.
    Tempo di rimboccarsi le maniche".
   

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