Il 41° Premio Niwano per la Pace sarà
assegnato al professore palestinese-americano Mohammed
Abu-Nimer, "in riconoscimento della sua dedizione permanente
alla pace e al dialogo interreligioso".
Abu-Nimer è impegnato nell'educazione alla pace "in
particolare attraverso la sua profonda comprensione del perdono
e della riconciliazione nell'Islam, applicata nella pratica.
Alla luce del conflitto in corso nella sua terra natale,
Israele/Palestina, che si è trasformato in una delle guerre più
devastanti della regione, riteniamo che non potrebbe esserci
destinatario più attuale per il Premio per la Pace Niwano di
quest'anno", spiegano i promotori.
La cerimonia di premiazione si terrà a Tokyo, in Giappone, il
14 maggio. Oltre ad un certificato, Abu-Nimer riceverà una
medaglia e venti milioni di yen.
Ogni anno la Peace Foundation sollecita le candidature di
persone di riconosciuta statura intellettuale e religiosa in
tutto il mondo. Il Comitato che decide a chi assegnare il Premio
è composto da nove leader religiosi provenienti da diverse aree
geografiche, tutti coinvolti in movimenti per la pace e la
cooperazione interreligiosa.
Abu-Nimer è professore di "Pace e risoluzione dei conflitti"
presso l'American University e fondatore del Salam Institute di
Washington Dc. L'istituto è un'organizzazione senza scopo di
lucro per la ricerca, l'istruzione e la pratica su questioni
relative alla risoluzione dei conflitti e alla nonviolenza,
diritti umani e sviluppo. Ha una vasta esperienza nella
direzione di progetti incentrati sul dialogo interreligioso e
interculturale, sulla costruzione della pace, sulla risoluzione
dei conflitti, sullo sviluppo sostenibile e sullo sviluppo della
comunità nei paesi musulmani.
Mohammed Abu-Nimer, un musulmano sufi, da giovane palestinese
è stato testimone di come l'identità spesso scatenasse conflitti
religiosi. All'età di 20 anni ha partecipato ad un corso di
formazione sul dialogo che ha influenzato il suo percorso di
vita. "È stato e continua ad essere un pioniere nel campo del
dialogo interreligioso", sottolineano ancora i promotori del
Premio Niwano. Dall'inizio degli anni '90, ha lavorato sulle
relazioni cattolico-protestanti nell'Irlanda del Nord, sulle
relazioni buddista-indù nello Sri Lanka, sulle relazioni
musulmano-cristiane a Mindanao, nelle Filippine, nei Balcani e
in molte parti dell'Africa (Ciad, Niger, Nigeria , Sudan,
Camerun, Burkina Faso tra gli altri). Ha lavorato a lungo nella
regione araba: Iraq, Siria, Libano, Egitto, Tunisia, Giordania e
Palestina. Nella Striscia di Gaza ha fondato un centro di
mediazione per la risoluzione dei conflitti.
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