"Si compie oggi, 19 novembre 2024, il
tragico anniversario di mille giorni di guerra in Ucraina. Il
popolo ucraino sta pagando un prezzo enorme, con troppe vittime:
12mila civili uccisi, secondo l'Onu, con un incremento negli
ultimi mesi. Ma c'è anche chi calcola un milione di soldati,
morti o feriti, da entrambe le parti. L'aggravarsi degli
attacchi provoca distruzioni di case, scuole, ospedali e
infrastrutture mentre si annuncia l'inverno più duro dall'inizio
della guerra, per la popolazione che vive nelle regioni in
prossimità del fronte e i 3,6 milioni di sfollati interni. Si
calcolano ormai 14 milioni di persone vulnerabili su una
popolazione scesa, dal febbraio 2022, a 30 milioni: praticamente
una famiglia ucraina su due ha bisogno di assistenza
umanitaria". Lo ricorda in una nota Sant'Egidio sottolineando
che sono stati anche "mille giorni di solidarietà della Comunità
in Ucraina. Grazie a una radicata presenza nel paese dal 1991,
fin dai primi giorni dopo l'invasione russa Sant'Egidio ha
realizzato un'estesa rete di aiuti umanitari con cinque centri
per sfollati interni (3 a Kiev, 1 a Leopoli e 1 a
Ivano-Frankivsk)".
Dall'inizio del conflitto ad oggi la Comunità ha inviato 153
carichi, per un totale di 2400 tonnellate di aiuti umanitari.
450mila persone hanno ricevuto generi alimentari, abbigliamento,
prodotti per l'igiene, mentre 2 milioni di persone hanno
usufruito di aiuti sanitari.
"L'Ucraina ha bisogno di pace e l'impegno umanitario ne tiene
viva la speranza. Per alimentarla c'è bisogno di un sostegno
largo e generoso, che non può affievolirsi, ma anzi deve
rafforzarsi: dopo mille giorni di guerra, investire sull'aiuto
alla popolazione è l'unico modo per dare un futuro all'Ucraina,
perché la solidarietà costruisce già oggi un pezzo di pace",
conclude Sant'Egidio.
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