E' il Movimento 5 Stelle il grande assente alle amministrative del 10 giungo a Vicenza, dove il centrodestra nello schema classico (Lega, Fi E Fdi), ricompattato sul nome dell'avvocato 46enne Francesco Rucco, ex An, sostenuto da sei civiche, proverà a strappare la poltrona di sindaco al Pd e al centrosinistra, dopo 10 anni di guida di Achille Variati. Rucco, uscendo dagli schemi partitici, aveva bruciato tutti sul tempo, presentato la candidatura ancora già a novembre 2017; Lega e Forza Italia hanno cercato dapprima un loro candidato, individuato nel presidente dell'ordine degli avvocati, Fabio Mantovani, ma poi gli hanno ritirato l'appoggio, convergendo su Rucco. Il suo avversario del centro-sinistra è Otello Dalla Rosa, manager di un'industria vicentina, già ministratore unico della municipalizzata (Aim Energy). Uscito vincitore delle primarie, è iscritto al Pd e capo di una civica, Vinova. Il Pd a sua volta ha l'apporto di alcune liste civiche.
Per i due si profila un probabile ballottaggio, nel quale il M5S potrebbe essere l'ago della bilancia. Il candidato pentastellato doveva essere l'avvocato Francesco Di Bartolo, una posizione di netta contrarietà al progetto della Tav su Vicenza, che però ad un mese dalle elezioni ha subito la doccia gelata, perchè è venuto a mancare il via libera da parte di Luigi Di Maio, e quindi l'automatica esclusione per l'impossibilità di utilizzare il simbolo. Il quadro è completato da altri quattro candidati che puntano all'elezione in consiglio comunale: Franca Equizi, un passato leghista, ora esponente di Grande Nord; Andrea Maroso, candidato di "Siamo Veneto"; Leonardo Bano, vigile del fuoco che corre per la lista "No privilegi politici"; e Filippo Albertin, di "Potere al popolo".
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