"Un vento di follia sta investendo il
Paese, quanto resta dello Stato viene sbriciolato a favore di
Regioni che, in quasi mezzo secolo, hanno spesso dimostrato
inerzia, incapacità, opacità a danno della comunità, della
Nazione italiana". Siglato da oltre 130 nomi di storici,
paesaggisti, soprintendenti, intellettuali arriva con parole
accorate il no del mondo della cultura all'autonomia regionale
sui temi delicati di ambiente, urbanistica, beni culturali.
Il provvedimento per l'autonomia differenziata, che domani
sarà all'esame del Consiglio dei ministri come annunciato dal
ministro per le Regioni Erika Stefani, è "un atto costituzionale
che assesta un colpo mortale allo Stato unitario, destinato a
portare al massimo il caos politico-amministrativo del Paese
anche nei suoi rapporti con l'UE e col resto del mondo".
Preoccupa in particolare il fatto che "fra le prime competenze
rivendicate in esclusiva vi sono Ambiente, Beni Culturali,
Urbanistica (ma non solo)".
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