"Chi mi conosce sa che quando
parlo di rivoluzione io intendo la rivoluzione della democrazia,
quel cambiamento, anche epocale, che viene dalla forza delle
idee e dall'impegno politico. Se qualcuno pensa che io mi possa
riferire alla iconografia e alla pratica della rivoluzione
violenta e cruenta, o non conosce la mia storia politica, o è in
malafede". Lo dice il governatore del Veneto, Luca Zaia,
tornando sulle affermazioni fatte ieri sera alla festa della
Lega a Conselve (Padova), dove tra la base del partito dice di
aver trovato, a proposito del nuovo governo, "un clima di
preoccupazione e di sdegno". "A chi mi ascoltava - spiega - ho
detto che è il momento di scaldare i motori per tornare sulle
piazze con il gazebo, insieme ai cittadini; la nostra unica
forza è sempre stata quella di essere a fianco della gente. Il
mio non è un messaggio sovversivo o una chiamata alle armi. Se
uso questo termine, intendo una rivoluzione gandiana, non
violenta".
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