Ritiravano partite di pannelli
fotovoltaici dismessi (ma ancora funzionanti) da numerosi parchi
solari in tutta Italia ma anziché demolirli con il recupero dei
materiali, come prevede la normativa, li riciclavano
commercializzandoli (con dati identificativi appositamente
alterati) all'estero. Un meccanismo finito al centro di
un'indagine dei carabinieri del Noe di Perugia.
L'operazione ha interessato diverse province italiane. Sette
gli arresti eseguiti, due ai domiciliari, e 12 le aziende del
settore recupero rifiuti sottoposte a sequestro per disposizione
del gip del capoluogo umbro. Nel fascicolo sono stati
ipotizzati, a vario titolo, accuse quali associazione per
delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e altri
reati.
L'indagine, è partita da un controllo in un'azienda di Gualdo
Tadino, ha permesso di disarticolare quello che gli
investigatori ritengono un sistema "assai complesso" dedito alla
gestione illecita di "ingenti quantitativi" di rifiuti.
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