La Fenice riapre al pubblico, nel
mese di luglio, con una serie di concerti cameristici e
sinfonici e con un nuovo allestimento operistico. Non tutto sarà
come prima: la riapertura del Teatro veneziano sarà nel segno
del cambiamento, un cambiamento forzato dall'emergenza sanitaria
e dalle conseguenti regole di salute e sicurezza imposte, ma le
cui limitazioni sono state interpretate come idee per spettacoli
teatrali musicali dal volto nuovo.
Ad essere reinventato sarà lo spazio: "La chiave è stata nel
non vedere le limitazioni come pura impossibilità - spiega
Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico -
bensì come espedienti per ideare spettacoli con nuove varianti
drammaturgiche e poetiche. In quest'ottica, insieme alle
maestranze, ai laboratori e ai tecnici del Teatro, abbiamo
rimodulato completamente lo spazio della platea, della fossa
orchestrale e del palcoscenico. Rimosse le poltrone dalla
platea, in questo spazio si distribuiranno i musicisti, mentre
un'installazione permanente, un piano inclinato, coprirà la buca
dell'orchestra rialzandola e collegandola al palcoscenico, dove
potranno essere ricavati posti a sedere a debita distanza l'uno
dall'altro. Sarà una sorta di chiglia in legno di una nave in
via di costruzione (e con settanta persone sedute in prua):
un'immagine che non vuole ricordare l'idea di un naufragio,
quanto piuttosto quella di un'arca che ci traghetterà tutti in
avanti, in un mondo nuovo. Una cosa è certa: resterà pur sempre
la sala più bella del mondo".
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