"E' chiaro che il virus entra da
fuori o qualcuno ce lo porta dentro in Veneto". Lo dice il
presidente della Regione Luca Zaia commentando l'aumento dei
casi nella regione e la crescita dell'indice Rt.
La situazione si è acuita, per i casi più recenti, con le
decine di positivi nel Centro della Cri di Jesolo, di altri 137
nel centro per migranti (su poco più di 300 presenti) nell'ex
caserma Serena di Dosson di Casier (Treviso) e di altri veneti
rientrati dopo vacanze in Croazia, Malta, Perù, Messico , Corfù.
"Le vacanze sono un elemento a rischio" precisa Zaia spiegando
che la sua non è "una campagna contro i competitors. Ognuno va
in vacanza dove vuole , ma è fuor di dubbio che gli ultimi
pazienti si sono infettati quando erano in ferie". "Se non ci
fossero stati questi casi - aggiunge - non avremo quel numero di
positivi". Specie per gli ospiti della 'Serena' che "da lì -
ribadisce Zaia - non devono uscire". Obbligatoria, quindi, la
quarantena, anche se questa disposizione ha creato, nelle scorse
settimane, malumori tra i migranti (qualcuno è andato in
escandescenza ed è stato arrestato dopo aver sfasciato
l'infermeria). I tamponi verranno pertanto ripetuti
ciclicamente: il prossimo test è fissato per il 12 agosto.
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