Alcuni presìdi davanti alle scuole, con striscioni e una lettera alla Regione firmata da rappresentanti degli studenti, sono le iniziative prese stamani dalla Rete degli Studenti Medi del Veneto, nel giorno della riapertura in presenza al 50% negli istituti superiori della regione.
"Oggi è una giornata simbolica e di ripresa per la scuola - commenta in una nota Tommaso Biancuzzi, coordinatore regionale - che ci lascia però ancora dubbiosi ed insoddisfatti. Un effettivo piano di rientro e una vera presa di posizione sui numerosi punti che preoccupano studenti, famiglie e docenti, come i trasporti, gli spazi scolastici e gli screening dei contagi, non c'è stato. Abbiamo paura che si riproponga la situazione di settembre, con una riapertura spot, data come contentino, ma senza un vero piano di ripartenza e di ripensamento della scuola. Oltre ai presìdi davanti a diverse scuole venete, come Rete degli Studenti Medi abbiamo scritto, con i rappresentanti di consulta e di istituto del Veneto, una lettera per portare in Regione le voci inascoltate di tanti studenti, parlando dell'esperienza della Dad, delle paure sul rientro e dei progetti che dovremmo darci per una scuola migliore".
Secondo Biancuzzi "gli interlocutori istituzionali, dal Ministero alla Regione, non danno segni di vita, se non per dichiarazioni essenziali che dimostrano il già dichiarato disinteresse e l'irresponsabilità nelle scelte politiche".
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