L'annunciato sbarco a Verona nella
centrale piazza delle Erbe di KFC, la catena americana di fast
food celebre per il pollo fritto, sta scatenando un caso
politico nella città scaligera. Il ristorante della
multinazionale statunitense verrà aperto proprio accanto alla
statua di Berto Barbarani, il poeta simbolo della tradizione
veronese. Una scelta che fa discutere. "Noi non abbiamo dato
nessun permesso, è un'operazione tra privati" ha precisato il
sindaco Federico Sboarina". "E' chiaro - ha aggiunto - che come
amministrazione comunale, all'interno della piazza più bella
della città, il decoro passa dalla presenza delle attività
commerciali che si affacciano sulla piazza stessa. E' di tutta
evidenza che ad oggi l'amministrazione non ha concesso nessuna
autorizzazione e stiamo valutando molto attentamente sul fatto
che questa attività possa aprire o no". "Stiamo parlando - ha
proseguito il sindaco - di decoro e bellezza di uno dei nostri
gioielli, che abbiamo il compito di preservare".
Il ristorante dovrebbe essere ospitato nei locali già sede
di una filiale bancaria e i lavori sono già in corso. Vi sono
già altre città d'arte, come Venezia, che hanno vietato nei
centri storici l'apertura di locali non caratteristici, del tipo
'mordi e fuggi', come kebab e pizzerie al taglio. E nel 2016 il
veto del Comune di Firenze all'apertura di Mc Donald's in piazza
Duomo dopo mesi di trattative sfociò in una richiesta danni da
parte della multinazionale dei panini.
Le reazioni politiche a Verona non mancano. L'ex sindaco,
Flavio Tosi, ha parlato di "oltraggio al poeta Berto Barbarani,
icona della veronesità. Auspico che anche la Sovrintendenza
possa vigilare su ciò che può rientrare di sua competenza, e non
sorgano in piazza Erbe insegne di fast food".
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