Il 'Nabucco' che andrà in scena sabato 7 agosto all'Arena di Verona sarà un evento speciale: Anna Pirozzi festeggerà la centesima recita di Abigaille. Un traguardo prestigioso per il soprano napoletano, nei panni della figlia del re di Babilonia, sul palcoscenico del più grande teatro aperto del mondo, dove va in scena il 98/o Festival lirico. Un'edizione che, seppure con la limitazione del pubblico a 6.000 spettatori, ha segnato la ripartenza del mondo dell'opera.
"Ho sofferto particolarmente lo stop per la pandemia - confida Anna Pirozzi - come tutti, però io l'ho vissuta male, lontano dalla lirica e dell'opera. Perché amo l'opera, anche quando non lavoro vado a sentire i colleghi e questa lunga interruzione dalle scene è stata una sofferenza. Ma l'abbiamo superata, finalmente. Sono felice di essere tornata, alla grande con le mie cento Abigaille". "Le serate - aggiunge la cantante - sono sempre speciali, ma il 6 agosto sarà davvero particolare per la mia centesima Abigaille. Raggiungerò questa quota importante, proprio all'Arena, e sono molto soddisfatta".
Un'Abigaille inserita nel nuovo allestimento areniano del "kolossal" verdiano, sotto la direzione del maestro Daniel Oren e con la collaborazione del Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah.
"L'opera è infatti ambientata negli anni della seconda guerra mondiale, durante la deportazione degli ebrei. In questa Abigaille ci sono la grinta, la sicurezza tecnica anche un po' di carattere dell'artista. "Cerco sempre le indicazioni del compositore, però c'è anche molta Anna, sicuramente" osserva il soprano. "Cantare all'Arena di Verona - prosegue - è una grandissima emozione, sempre. Peccato che quest'anno ci sono meno spettatori del solito, per modo di dire, perché sono seimila, ma quando applaudono è veramente una sensazione straordinaria".
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