Tilda Swinton, una e doppia:
l'attrice camaleontica, capace di trasformarsi nei suoi
personaggi anche fisicamente, immedesimandosi come sa fare lei,
questa volta si fa in due, una madre e una figlia e i
riferimenti autobiografici aggiungono ulteriore verità. E' lei
la protagonista di THE ETERNAL DAUGHTER di Joanna Hogg, in
concorso a Venezia 79, un mystery drama ambientato in una grande
residenza inglese che sembra il set di Downton Abbey o la
residenza di Thomas Shelby di Peaky Blinders.
Fantasmi, strane presenze, un'atmosfera sospesa e inquietante
per la protagonista, una regista alle prese con la scrittura del
nuovo film, un ritratto della madre morta da poco. "Un film
terapeutico", ha detto l'attrice inglese, i capelli dipinti di
giallo ("Fiera di rappresentare metà della bandiera ucraina"),
parlando di se stessa e della regista, entrambe orfane della
madre. 61 anni, londinese, Coppa Volpi nel '92 per Edoardo II di
Derek Jarman, uno dei tanti film che li hanno visti insieme,
Oscar non protagonista per Michael Clayton di Tony Gilroy, parla
del nuovo film inquietante e semi-autobiografico. Cosa ci ha
trovato? "Io cerco sempre le stesse cose, l'amicizia, la
comunanza, è il modo in cui ho cominciato a lavorare fin
dall'inizio, con Jarman con cui in 9 anni abbiamo fatto 7 film,
con Luca Guadagnino, e anche con Joanna. Sono consapevole che
per me la molla è lavorare con le persone che si amano, poi ci
sono i nuovi incontri come per Memoria di Apichatpong
Weerasethakul. Sono di nuovo pronta, ho avuto dei figli, sapevo
di non voler viaggiare, allontanarmi da loro ora che sono grandi
sono pronta ad immergermi in nuove avventure".
"Uno dei principali motori del dolore è la sensazione di
dover rinunciare a quella relazione. E poi ti rendi conto, se
sei fortunato, che la puoi continuare", ha detto Swinton del suo
personaggio di figlia. Con Hogg avevano fatto insieme anche "The
Souvenir", basato sui suoi anni da giovane con un fidanzato
tossicodipendente.
"Tutti i miei film sono personali ma questo, lo ammetto, più
di altri". Ha perso sua madre nel 2012, mentre alla Hogg è
capitato durante le riprese, "c'è stata una elaborazione del
lutto, il coraggio di liberarsi, lasciare andare".
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