Tredici nuove sedi di raccolta attivate in 5 anni, 349mila farmaci distribuiti a 87 enti beneficiari, e un numero complessivo di 203mila persone in stato di bisogno assistite. E' il bilancio di "Pharma links: reti solidali contro la povertà sanitaria", nato nel 2018 dalla partnership tra Intesa Sanpaolo e Fondazione Banco Farmaceutico, con l'obiettivo di contrastare la povertà sanitaria e di rispondere al bisogno di farmaci che riguardano una fascia crescente di persone e famiglie in stato di necessità. Il punto sui primi 5 anni di lavoro è stato fatto oggi a Vicenza, alle Gallerie d'Italia di Palazzo Leoni Montanari - sede museale di Intesa - nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Ugo Resconi, Direttore Commerciale Imprese della direzione Veneto Ovest e Trentino Alto Adige di Intesa, Elisa Zambito Marsala, responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo, Sergio Daniotti, Presidente Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
Il lavoro congiunto fra Intesa e Banco Farmaceutico ha permesso a quest'ultimo di rafforzare la propria attività dove già operante, e di attivare nuovi centri di raccolta e distribuzione di farmaci, tra cui Vicenza. La povertà sanitaria, è stato ricordato, è una delle conseguenze che la crisi economica determinata dalla pandemia Covid ha aggravato e che ha fatto registrare dal 2005 il raddoppio dei dati in termini di povertà assoluta: le famiglie coinvolte sono passate da poco più di 800mila a 1 milione 960mila nel 2021 (il 7,5% del totale).
All'aumento delle difficoltà economiche corrispondono comportamenti tesi sostanzialmente alla riduzione, al rinvio e talora alla rinuncia delle cure, con effetti negativi e cumulativi sullo stato di salute nel breve e nel lungo periodo.
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