Niente onorificenze, monumenti o
indicazioni topografiche a chi si è macchiato di crimini di
guerra e contro l'umanità, come nel caso di Josip Broz Tito, ma
anche esponenti del partito fascista. Lo prevede il Progetto di
legge statale approvato oggi dal Consiglio regionale del Veneto,
relatore il leghista Alberto Villanova.
Il testo è volto alla modifica delle leggi nazionali
1188/1927 "Toponomastica stradale e monumenti a personaggi
contemporanei" e 178/1951 "Istituzione dell'ordine al merito
della repubblica italiana e disciplina del conferimento e
dell'uso delle onorificenze".
Villanova aveva avanzato la proposta menzionando la
ricorrenza del Giorno del Ricordo, che commemora le vittime
dell'Esodo istriano e delle Foibe, e il cavalierato di Gran
Croce assegnatogli nel 1969 oltre all'intitolazione di numerose
vie e piazze a Tito.
L'Aula ha però approvato anche un emendamento della
correlatrice, la dem Vanessa Camani, che estende la fattispecie
ai crimini di aggressione e violazione del diritto
internazionale e umanitario, con il divieto di intitolazione
toponomastica a esponenti del partito fascista.
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