Partirà alla fine di marzo un
monitoraggio sulla presenza nella Laguna Sud di Venezia del
'Granchio blu' (Callinectes sapidus) e sugli impatti sulla pesca
tradizionale e le eventuali indicazioni gestionali, anche ai
fini della commercializzazione. L'indagine, per un anno circa,
terrà impegnate Fondazione della Pesca, Regione del Veneto e
Università degli Studi di Venezia, con un finanziamento di 40
mila euro. L'area dello studio è in particolare quella di
Chioggia (Venezia)
Il Granchio Blu è una specie aliena che, a detta di molti
pescatori locali, si sta riproducendo velocemente con il rischio
di prevalere su alcune specie locali, oltre che costituire un
potenziale danno per gli strumenti di pesca, rendendo nel
contempo più laboriosa la cernita del pescato. Lo studio sarà
coordinato da Piero Franzoi, del Dipartimento di Scienze
Ambientali, Informatica e Statistica dell'Università di Venezia,
con la partecipazione delle cooperative locali dei pescatori
chioggiotti. I dati raccolti verranno utilizzati per valutare i
potenziali impatti sul settore della pesca lagunare, compresa la
possibilità di mettere in campo nuove tipologie di reti più
resistenti. Per il sindaco di Chioggia Mauro Armelao, che è
presidente della Fondazione della Pesca, "il Granchio Blu è una
specie che può essere un pericolo ma anche una risorsa. Lo
studio andrà a capire come si comporta questo granchio per
definirne poi la gestione: da un lato sappiamo che si tratta di
una specie che può essere pericolosa per l'ecosistema del nostro
mare, dall'altro abbiamo visto che compare già nei menu dei
grandi chef e quindi può essere una risorsa per il comparto
della pesca".
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