E' stato il primo ente locale a
divenire concessionario di credito d'imposta per il Superbonus
la Provincia di Treviso, e oggi, dopo lo stop, conferma la bontà
di quel provvedimento e sottolinea che sarebbe disposta a
rifarlo. L'ente trevigiano aveva avviato l'iniziativa a metà
gennaio. Oggi il direttore generale, Carlo Rapicavoli, definisce
quell'operazione "perfettamente lecita, vantaggiosa sia per
l'ente che per il sistema", decisa "con tutte le cautele
possibili dopo aver acquisito pareri legali ed aver interpellato
le amministrazioni dello Stato".
La Provincia della Marca, presieduta da Stefano Marcon
(Lega), si era assunta un ruolo di apripista nello scenario
nazionale acquistando crediti derivanti da bonus edilizi da due
banche, la Bcc di Cherasco (Cuneo) e la Banca Popolare di
Sant'Angelo, di Licata (Palermo) da utilizzare come
compensazione di oneri fiscali propri da oggi al 2031.
L'operazione, del valore di 14,5 milioni, grazie allo sconto
praticato dagli istituti che avevano risposto ad una gara
lanciata a dicembre, consentirà infatti all'ente pubblico un
risparmio di circa 1 milione di euro.
I segnali di una misura in arrivo per limitare il meccanismo
della cessione del credito si stavano facendo ricorrenti,
ricorda tuttavia il dg, "e quindi abbiamo scelto di non
procedere ad altre iniziative in questo senso in attesa di una
regolamentazione. Ora valuteremo il testo del decreto - conclude
Rapicavoli - e, soprattutto, quello della sua conversione in
legge".
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