A due settimane dal bando d'asta
per la vendita del marchio Chievo dopo il fallimento della
società dell'ex presidente Luca Campedelli, dichiarato dal
Tribunale di Verona il 24 giugno scorso, i due curatori
fallimentari, Renzo Panozzo e Luca Toninelli, con un comunicato
hanno precisato la posizione della curatela, all'indomani della
presentazione della compagine, ChievoVigasio, con Luca
Campedelli nominato presidente onorario.
"Il fallimento è proprietario della matricola, ancora in
essere grazie all'esercizio provvisorio, e dei marchi registrati
'Chievo' e 'Chievo Verona' - hanno detto i curatori -; centro
'Bottagisio' è di proprietà di una società controllata della
fallita". "Non è neppure solo ipotizzabile - hanno proseguito -
l'utilizzo di asset della società Chievo Verona, ivi compresi il
marchio, la matricola, l'avviamento e delle sue controllate,
senza l'autorizzazione del Tribunale". "Nessun soggetto è
autorizzato all'uso di marchi, di simboli che richiamano la
squadra, di allusioni di continuità dell'attività della fallita
che sta ancora operando; gli organi della procedura si sono già
attivati per difendere la proprietà della fallita in ogni sua
forma, riservandosi di agire in tutte le sedi competenti per il
perseguimento di eventuali condotte illecite, in quanto
violative di marchio, di concorrenza sleale sotto vari profili,
distrattive, di turbativa d'asta e per la tutela di tutti i
diritti della fallita, della massa dei creditori e di eventuali
futuri aggiudicatari del ramo d'azienda di cui al bando in
essere" hanno concluso i curatori fallimentari.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA