Cresce l'attenzione verso la
diffusione del virus West Nile in Veneto. L'Istituto
Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie a partire dal 13
luglio ha registrato sei casi di positività in zanzare nelle
province di Verona, Rovigo, Padova e Venezia. "Siamo di fronte
al classico caso da manuale - afferma Gioia Capelli, direttrice
sanitaria dell'Istituto Zooprofilattico di Legnaro - poiché
l'infezione nell'uomo si manifesta generalmente due settimane
dopo le prime positività nelle zanzare". "Fortunatamente
quest'anno la situazione sembra più favorevole, i pochi casi
riscontrati nelle zanzare e negli animali diminuiscono la
probabilità che il virus si diffonda anche nell'uomo. Seguiamo
con la massima attenzione l'evoluzione della situazione
epidemiologica, in stretta collaborazione con le autorità
sanitarie regionali e nazionali". Per la sorveglianza
entomologica l''Istituto ha messo 85 trappole per zanzare,
distribuite fra Veneto (65) e Friuli V.G. (20). Al 26 luglio
2023 sono state catturate 112.760 zanzare di 16 specie diverse,
rappresentate prevalentemente dalla specie Culex pipiens, la
zanzara comune responsabile della trasmissione del virus West
Nile. Nei laboratori dell'istituto sono stati esaminati 1.477
pool di zanzare, di cui 6 sono risultati positivi per West Nile
virus (0,4%). La sorveglianza veterinaria coinvolge anche
uccelli ed equidi. Per quanto concerne la sorveglianza
nell'avifauna selvatica, il Piano Nazionale Arbovirosi 2020-2025
prevede sia la sorveglianza passiva (attiva tutto l'anno) che
quella attiva in specie target. Al 23 luglio 2023 sono state
conferiti 852 esemplari di avifauna selvatica con il
ritrovamento di una ghiandaia positiva per WNV a Selvazzano
Dentro (Padova). Sulla base di questi dati la circolazione del
virus in Triveneto appare oggi meno intensa rispetto al 2022
quando nel solo Veneto si verificarono 500 casi di West Nile
nell'uomo (723 in Italia), con 166 forme neuro-invasive e 22
decessi. Le analisi genetiche condotte su campioni umani e
animali confermano che in Veneto anche quest'anno sta
circolando, oltre al ceppo virale WNV-2 anche il ceppo WNV-1,
emerso nel 2021 dopo otto anni di assenza e ormai stabilizzatosi
in quest'area.
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