La magra del Po del 2022, l'anno
della grande siccità, è stata la peggiore mai osservata in oltre
200 anni nel grande fiume italiano. Lo afferma la ricerca
condotta dalle Università di Bologna e di Venezia, secondo la
quale si è trattato della secca "più gravosa di sempre", con
una portata inferiore del 30% rispetto al secondo peggior
periodo di magra registrato.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, è
guidato da studiosi dell'Università di Bologna e dell'Università
Ca' Foscari Venezia, con la partecipazione di ricercatori della
Columbia University, Singapore University of Technology and
Design e Alfred Wegener Institute (Germania).
Prendendo in considerazione la serie storica di dati sulla
portata fluviale del Po a partire dal 1807, la ricerca ha
mostrato che quella del 2022 è stata la secca peggiore di
sempre.
"Il nostro studio - spiega Alberto Montanari, professore al
Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei
Materiali dell'Università di Bologna - dimostra che l'entità
della magra idrologica del 2022 non ha precedenti negli ultimi
due secoli e che questo evento fa parte di una tendenza a lungo
termine, caratterizzata da un aumento della frequenza e
dell'intensità dei periodi di siccità". I fattori chiave per
spiegare questo fenomeno, osserva Montanari, sono i cambiamenti
nella stagionalità dei flussi fluviali, probabilmente causati da
minori quantità di precipitazioni nevose, da un più precoce
scioglimento delle nevi, da un aumento dell'evaporazione e
dall'incremento dei prelievi d'acqua durante l'estate.
.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA