"Si invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci". E' il cartello apparso oggi sulle vetrine della libreria Ubik a Castelfranco Veneto. "Non lo abbiamo perché è autoprodotto, ma non lo venderei, perché non potrei mai chiedere alla mia dipendente di colore, o al mio collega omosessuale, di seguire un cliente che chieda un libro in cui si dica che loro sono persone contronatura", ha detto all'ANSA la titolare, Clara Abatangelo.
"A chi in questi giorni me lo chiede - prosegue Abatangelo - rispondo che può rivolgersi alla biblioteca, dato che ogni editore è tenuto a conferire gratuitamente due copie alle biblioteche nazionali di Roma e Firenze, e che grazie al circuito del prestito ognuna può chiedere di ottenerlo".
La libraia, che guida un sistema di 12 dipendenti, riferisce anche di aver ricevuto in passato visite di militanti di estrema destra, per lo più del "Veneto Fronte Skinhead", contrari alla sua scelta di allestire vetrine dedicate al mondo degli affetti "arcobaleno", e di aver visto lo scaffale dei biglietti augurali buttato all'aria, solo perché alcuni di essi erano destinati ai legami amorosi tra coppie omosessuali.
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