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Sciopero, in 7.000 in corteo nel centro di Mestre

Sciopero, in 7.000 in corteo nel centro di Mestre

Cgil e Uil, 'anche striscione contro la violenza di genere'

VENEZIA, 24 novembre 2023, 14:24

Redazione ANSA

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Oltre 7.000 persone, secondo gli organizzatori si sono trovati alla stazione di Mestre (Venezia) per il corteo indetto da Cgil e Uil nell'ambito della seconda giornata di sciopero nazionale, oggi nel Nord Italia, contro le misure del governo contro al caro vita, precarietà e inadeguatezza dei salari. "Una straordinaria partecipazione che ha visto un'astensione dal lavoro diffusa e importante in tutto il settore privato", dichiara Daniele Giordano, segretario Cgil di Venezia.
    "I temi portati in piazza sono molti - prosegue - come molte sono le domande a cui sistematicamente il Governo nega risposta.
    A partire da una legge finanziaria che dà risposte inadeguate e offensive ad un mondo del lavoro che da anni vede i salari fermi, mentre il costo della vita sale. Così anche le pensioni, che aspettano da anni una rivalutazione che non è mai completa e sempre penalizzata, rivalutazione che è l'unico strumento per affrontare l'inflazione. Molte persone oggi erano in piazza perché anche pagando le tasse vedono una costante riduzione dei servizi pubblici e una sanità che procede verso la privatizzazione, con liste d'attesa spesso impossibili da fronteggiare per avere accesso alle cure. Abbiamo voluto mandare - conclude Giordano - anche un messaggio forte contro la violenza di genere, rinnovando l'impegno del Sindacato a combattere violenze, discriminazioni e divario salariale".
   
   

Toigo (Uil), dobbiamo stare uniti in questa battaglia

"Lo sciopero del 24 novembre - commenta il segretario regionale Uil, Roberto Toigo - ha ribadito nuovamente il no ad una Manovra che, se sarà approvata così com'è oggi dal Governo a fine anno, penalizzerà tutti:
dobbiamo stare uniti in questa battaglia affinché le cose cambino in questo Paese. Basta individualismi, egoismi. Coltivare il proprio orticello, nel lavoro, nella scuola, nella quotidianità, non ci permetterà di disegnare un Paese più giusto, un Veneto più giusto in cui i giovani di oggi decideranno di costruire il proprio futuro, di studio, di lavoro e di famiglia".

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