Il Giudice per le indagini
preliminari di Vicenza ha disposto l'archiviazione dell'indagine
sulla morte di Michele Merlo, il cantante morto a 28 anni di
leucemia fulminante tre anni fa. Lo scrive il Corriere del
Veneto, e se n'è avuta conferma dal legale del medico di base
del giovane, l'avvocato Andrea Biasia.
La richiesta di archiviazione era stata avanzata a settembre
dalla Procura della repubblica, che non aveva ravvisato il nesso
di causalità, ovvero se Merlo si sarebbe potuto salvare se il
medico di Rosà (Vicenza), indagato per omicidio colposo, avesse
prontamente scoperto la malattia di cui soffriva.
Il medico, secondo l'ipotesi di accusa, non avrebbe capito
che il giovane cantante era stato colto da una leucemia
fulminante, fuorviato probabilmente anche dalle sue parole, che
lamentava e mostrava una contusione alla coscia che riteneva
potesse essere stata provocata durante un trasloco. Dopo pochi
giorni dalla prima visita vi era stata la giusta diagnosi e la
corsa a vari pronto soccorso, ma per il giovane, reso famoso da
Amici e X Factor, era troppo tardi per qualsiasi cura. Tuttavia,
a detta della Procura si trattava comunque di un paziente "ad
alto rischio" con malattia già in fase terminale.
La famiglia di Michele Merlo, con gli avvocati Marco Antonio
Dal Ben ed Elisa Baldaccini, si era opposta alla richiesta del
pm, sostenendo che avrebbe potuto rispondere positivamente a un
trattamento tempestivo. Chiusa l'indagine penale, resta ancora
in piedi la causa civile intentata dalla famiglia al
professionista.
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