La Squadra Mobile di Venezia ha
eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di
altrettante persone ritenute responsabili dello spaccio di droga
nel quartiere 'Piave' di Mestre, a ridosso della stazione
ferroviaria.
L'indagine ha preso avvio nell'ottobre del 2021, a seguito
della segnalazione della presenza di un'attività di spaccio
all'interno di un locale pubblico del quartiere. L'operazione,
ha spiegato stamani in conferenza stampa a Venezia il
Procuratore capo Bruno Cherchi, ha portato all'arresto di 14
soggetti, albanesi e italiani, 12 in carcere e due agli arresti
domiciliari, prelevati alle prime luci dell'alba di oggi da un
centinaio di agenti della Squadra Mobile.
In sede di perquisizione, sono stati sequestrati un bar, un
fabbricato, un terreno, tre automobili e tre pistole, due delle
quali apparentemente funzionanti; nel corso delle indagini,
invece, 30 chilogrammi di cocaina e 1,5 di eroina.
Le attività di indagine si sono sviluppate "secondo i dettami
classici - ha precisato Cherchi - con l'impiego della
strumentazione tecnologica in nostro possesso, in particolare le
intercettazioni". Per ricostruire i singoli episodi e "il
contesto nel quale si muovevano gli spacciatori" sono state
fondamentali le immagini registrate dalle telecamere di zona,
oltre ai classici servizi di osservazione su strada.
I sequestri, ha quindi evidenziato il questore lagunare
Gaetano Bonaccorso, "hanno preso avvio da accertamenti
patrimoniali sugli indagati. Uno dei soggetti, in particolare,
"denotava una netta sproporzione tra la quantità di denaro e
possedimenti e i redditi dichiarati", ha concluso.
Gli arrestati, ad ora, sono indagati per il reato di spaccio
di sostanze stupefacenti. "Al momento - ha precisato Cherchi -
non è ancora stata valutata una possibile associazione a
delinquere".
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