I vigili del fuoco condurranno
domani, su richiesta della Procura della Repubblica di Treviso,
un sopralluogo nel sito in cui si sono perse le tracce di Alex
Marangon, nelle vicinanze della ex abbazia Santa Bona di Vidor
(Treviso). Lo ha riferito oggi il procuratore capo, Marco
Martani, specificando che l'indagine tecnica è volta "alla
ricerca di eventuali segni di caduta" del giovane da una
posizione sopraelevata sull'alveo del fiume Piave dalla quale
potrebbe essere precipitato la notte in cui lasciò il gruppo per
essere ritrovato privo di vita qualche chilometro più a valle,
due giorni dopo.
Una ulteriore attiità, dunque, per escludere una morte dovuta
a traumi provocati dall'urto contro le rocce alla base del
dirupo, una decina di metri o poco meno più in basso dai
possibili punti accessibili.
In questo scenario, dunque, se si tornerà a parlare di
caduta, a meno di una spinta deliberata, le eventuali
responsabilità penali nei confronti di terzi andrebbero ad
inserirsi in un contesto di "morte come conseguenza di altro
delitto".
Il giovane potrebbe cioè essere fuggito verso la scarpata per
sottrarsi ad una minaccia, inconsapevole del rischio al quale
andava incontro, oppure perché psicologicamente alterato
dall'assunzione di stupefacenti più o meno naturali. A questo
proposito dovrebbe fornire indicazioni utili l'indagine
tossicologica sui fluidi prelevati dal cadavere, la quale non
sarà disponibile presumibilmente prima di un mese.
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