/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Anche il magnate di Singapore Kwong indagato a Venezia

Anche il magnate di Singapore Kwong indagato a Venezia

Brugnaro: 'Pronto alla mia Via Crucis'. Boraso: 'Leggerò le carte'

VENEZIA, 19 luglio 2024, 20:03

Redazione ANSA

ANSACheck
Magnate di Singapore Kwong indagato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Magnate di Singapore Kwong indagato - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arriva fino a Singapore, almeno, ad uno degli uomini d'affari più ricchi dell'isola-Stato asiatica, Ching Chiat Kwong, l'inchiesta per corruzione che sta scuotendo la città e il Comune di Venezia. Il nome del magnate asiatico, 58 anni, un passato come poliziotto, poi lanciatosi nel business dell'immobiliare, è infatti al centro del filone dell'indagine che coinvolge il sindaco Luigi Brugnaro, e i suoi due fedelissimi, Morris Cerona, e Derek Donadini, indagati per concorso in corruzione.

Nell'elenco dei 23 indagati - ma il numero potrebbe salire - c'è anche anche quello di Kwong, e del suo plenipotenziaro in Italia, Louis Lotti, un imprenditore toscano della zona di Certaldo, dove il miliardario asiatico ha già fatto investimenti: immobili, terreni, tenute, in un'ottica di sviluppo turistico. Tutto gira attorno al famoso incontro del 2018 per discutere della possibile vendita dell'area dei Pili, di proprietà di Brugnaro, anche se gestita dal blind trust creato dal sindaco-imprenditore.

Un'operazione da 150 milioni, mai concretizzata, che aveva messo attorno allo stesso tavolo Brugnaro, Kwong, Lotti, Ceron e Donadini, e l'imprenditore trevigiano Claudio Marin, che aveva favorito quell'appuntamento. I magistrati contestano a Kwong il pagamento di 73 mila euro versati sui conti dell'assessore Renato Boraso (adesso in carcere) per l'acquisto del comunale Palazzo Papadopoli, a 10,9 milioni di euro. Una vendita 'scontata' rispetto al valore stimato dell'immobile, 14 milioni, che secondo l'ipotesi accusatoria sarebbe stata progettata per essere inserita nell'operazione più grossa, quella dei Pili, assieme alla promessa di far approvare il raddoppio dell'indice di edificabilità dell'area.

Gli uomini delle fiamme gialle hanno eseguito perquisizioni a carico di Lotti, sequestrando diversa documentazione. Questa ricostruzione, va ricordato, è sempre stata rigettata da Brugnaro, che anche oggi ha ribadito la linearità e il rispetto delle procedure nell'alienazione di Palazzo Papadopoli. Oggi, intanto, è stata la giornata dei primi commenti pubblici di Brgnaro sull'inchiesta che lo coinvolge. Il sindaco si è presentato infatti alla seduta del Consiglio della città Metropolitana di Venezia, a Ca' Corner.

"Sono pronto alla mia Via Crucis" ha esordito il sindaco, aggiungendo: ""Qualcuno stasera - all'inaugurazione del ponte votivo per la festa del Redentore ndr. - griderà Barabba. Spero solo non mi mettano in croce". Più tardi, durante un altro appuntamento a Ca' Fsrsetti, sede del Comune, ha sottolineato: "dimostrerò nelle aule di giustizia di essere un galantuomo. Non posso rispondere oggi a domande inerenti l'inchiesta, per rispetto della magistratura, e degli altri indagati". Ha quindi confermato che affronterà gli aspetti amministrativi e politici dell'inchiesta - non quelli giudiziari - solo nel Consiglio comunale fissato per il 9 settembre. Ha infine annunciato di aver tenuto per se', al momento, le deleghe dell'assessore Renato Boraso, dimissionario dopo l'arresto.

Proprio oggi è stato il giorno dell'interrogatorio di garanzia per Boraso, sentito per rogatoria in Tribunale a Padova (è rinchiuso al Due Palazzi) e dell'imprenditore Fabrizio Ormenese, 58, l'uomo che compare più spesso nelle intercettazioni impegnato a parlare con Boraso per cercare di far combinare questo o quell'appalto in cambio di soldi. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, dato che è stato impossibile portare a termine la lettura delle 2.000 pagine gli atti dell'inchiesta firmati dai Pm Federica Baccaglini e Roberto Terzo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza