Con l'ammissione da parte della
Corte Costituzionale agli interventi ad opponendum del Veneto e
di altre regioni "la Consulta ha riconosciuto l'interesse del
Veneto a difendere la legge sull'autonomia e il diritto a vedere
rappresentate le sue ragioni nel processo". Lo sottolinea in una
nota il presidente regionale Luca Zaia.
"È un passaggio importante - prosegue Zaia - perché da
subito abbiamo sostenuto che la legge sull'autonomia
differenziata è una norma che deve essere difesa, nella
consapevolezza che rappresenta l'avvio di un nuovo corso per il
nostro Paese. La decisione della Consulta segna un rilevante
risultato, che conferma la correttezza della volontà della
Regione del Veneto nella difesa di una legge che delinea il
procedimento volto a garantire forme maggiori di autonomia. E
questo è il nostro obiettivo. Non ci siamo mossi, infatti, per
fare l'avvocato difensore del Governo, che non ne ha bisogno;
l'esecutivo infatti dispone certamente di tutti gli strumenti, i
tecnici e i giuristi per portare davanti alla Corte le sue
argomentazioni a difesa della legge Calderoli. Il Veneto, però,
intende tutelare le sue ragioni perché se, per assurdo, la legge
saltasse i primi ad essere penalizzati sono i Veneti che in base
alla Costituzione hanno il diritto di chiedere l'applicazione
dell'autonomia differenziata e avviare il previsto negoziato".
Secondo Zaia infine "siamo di fronte a un nuovo tratto di un
cammino in cui non ci sentiamo e non vogliamo essere avversari
di nessuno, perché sappiamo che portare avanti le nostre istanze
con serenità è una grande occasione per parlare delle grandi
opportunità che il nostro Paese è in procinto di avere con
l'applicazione della legge".
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