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Al Ghetto di Venezia la prima retrospettiva di Norman Raeben

Al Ghetto di Venezia la prima retrospettiva di Norman Raeben

Artista ebreo ucraino-americano, tra i suoi allievi Bob Dylan

VENEZIA, 14 novembre 2024, 10:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Ghetto di Venezia ospita dal 24 novembre al 14 gennaio prossimi la prima retrospettiva delle opere di Norman Raeben, artista ebreo ucraino-americano, maestro di Bob Dylan.
    Quaranta opere di Raeben, esposte in uno spazio diffuso, propongono un itinerario ideale nei luoghi della sua pittura e dei suoi viaggi - Parigi, New York, Venezia, Provincetown - riscostruendo la sua evoluzione artistica e la sua influenza su numerosi artisti americani, intellettuali ebrei immigrati di cultura yiddish. E di artisti e intellettuali ebrei newyorkesi sono i suoi ritratti: Sholem Aleichem, Mary Adler, Pearl Pearson Adler, Luba Harrington, Miriam Kressyn, Bob Haggart, Paul Musikonsky, Bob Dylan, Seymour Osborne, e Stella Adler, che con il Group Theater rivoluzionò la storia del cinema e del teatro americani del Novecento.
    L'ultima tappa del percorso porta nell'atelier dell'artista, che dal 1946 si dedicò all'insegnamento all'undicesimo piano della Carnegie Hall. Fra i lavori figura anche un quadro attribuito a Bob Dylan.
    "Le ragioni che fecero di Raeben un punto di riferimento per gli ambienti ebraico-newyorchesi - spiega Fabio Fantuzzi, Marie Skłodowska-Curie fellow all'Università Ca' Foscari Venezia e curatore della mostra - dipendono dal fatto che il suo lavoro e le sue teorie sono segnati dalla volontà di ridefinire la cultura e l'identità yiddish e di fonderla in maniera laica e artistica con le tradizioni americane ed europee" per trovare un percorso creativo verso quella che lo storico dell'arte Nico Stringa ha definito "una modernità compatibile".
    La mostra propone anche materiali inediti: fotografie dello studio dell'artista, immagini digitali ad alta qualità dell'artista e il documentario "Painting: a Laboratory of Aesthetics", girato da Bill e Harvey Fertik, che include quattro lezioni performative di Raeben.
    La mostra è legata al progetto di ricerca Marie Skłodowska-Curie Poyesis ('Perspectives on Yiddish Cultural Evolution and Its Legacy: Visual Arts, Theatre, and Songwriting Between Assimilation and Identity. A Case Study') finanziato dall'Unione Europea e sarà accompagnata da un convegno internazionale 'Sulla mostra di Norman Raeben. Percorsi nell'arte e nella cultura yiddish da Sholem Aleichem a Bob Dylan', il 12 dicembre in Comunità ebraica.
   

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