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Amministratrice sostegno ruba 700mila euro a disabile,denunciata

Amministratrice sostegno ruba 700mila euro a disabile,denunciata

Indagato anche compagno, somma spesa per immobili

ROVIGO, 12 dicembre 2024, 11:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Era stato nominato per curare una persona affetta da disabilità e gestirne il patrimonio, ma in realtà l'amministratore di sostegno avrebbe distratto quasi 700 mila euro al beneficiario delle sue cure.
    Le indagini dei finanzieri di Occhiobello (Rovigo) sono partite da una denuncia fatta da un familiare di un disabile di Ficarolo (Rovigo) contro una 48enne rodigina nominata nel 2015 quale amministratore di sostegno ora accusata di essersi appropriata di ingenti somme di denaro grazie anche all'ausilio del compagno 35 enne. Gli accertamenti, coordinati dalla Procura polesana, comprensive dell'analitica ricostruzione effettuate dalle Fiamme Gialle dei movimenti sui conti correnti bancari della vittima e degli indagati, hanno permesso di appurare come l'indagata abbia gito con una sistematica spoliazione delle risorse finanziarie del suo assistito, utilizzandole per l'acquisto di beni personali, come un capannone con diversa attrezzatura e un immobile adibito ad abitazione o convogliandole nei suoi conti correnti. All'esito delle investigazioni la Procura rodigina ha richiesto e ottenuto dal gip un decreto di sequestro preventivo "diretto" e "per equivalente" per l'importo di oltre 680.000 euro al fine di far rientrare nella disponibilità della vittima le risorse indebitamente sottratte I finanzieri hanno così messo i sigilli ai beni mobili ed immobili riferibili ai due indagati - l'amministratore di sostegno e il compagno - ovvero la liquidità giacente sui loro conti correnti, un immobile adibito a civile abitazione, un capannone agricolo, un'autovettura nonché vari oggetti acquistati con il denaro sotratto alla vittima.
    L'ipotesi di reato per la quale l'autorità Giudiziaria sta procedendo è di concorso in peculato continuato. Il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e la condotta degli indagati è ancora al vaglio della Procura della Repubblica di Rovigo.
   

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