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Vittima della febbre emorragica in Veneto lavorava in Congo

Vittima della febbre emorragica in Veneto lavorava in Congo

Andrea Poloni era rientrato in Italia da pochi giorni

TREVISO, 18 dicembre 2024, 10:17

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Andrea Poloni, 55 anni, di Trevignano (Treviso), vittima di una forma di febbre emorragica su cui l'istituto Lazzaro Spallanzani, di Roma, dovrà far chiarezza, era impegnato nei Paesi in via di sviluppo per portare l'agricoltura biologica e nuovi macchinari per le coltivazioni.
    In passato aveva lavorato come elettricista, ma da qualche tempo si era dedicato alla coltivazione della canapa, producendo anche miele biologico, erbe medicinali e birra.
    Dopo la separazione dalla prima compagna italiana, si era legato sentimentalmente a una donna del Congo attiva in progetti di cooperazione in Africa. Qui la coppia raccoglieva fondi per promuovere lo sviluppo delle comunità, aiutando la popolazione a creare laboratori tessili e orti collettivi.
    Il malessere lo aveva colto nei giorni scorsi poco dopo il suo rientro in Italia, con sintomi via via più pesanti. Sarebbe stata la figlia ad insistere più volte perché fosse interpellato un medico e, alla fine, quando il ricovero si è reso inderogabile, le sue condizioni erano tali da rendere impossibile ai sanitari qualsiasi intervento di terapia efficace.
   

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