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In evidenza
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In collaborazione con Sanità per il Veneto
L'Oncologia dell'ospedale di
Treviso apre le porte alla medicina narrativa. Il progetto ha
preso il via ieri nell'unità operativa diretta dal dottor Adolfo
Favaretto, con l'obiettivo di implementare l'umanizzazione delle
cure, la comprensione e la riflessione nell'evento-malattia,
partendo, in fase sperimentale, da uno dei reparti più delicati
sotto l'aspetto della relazione medico-paziente.
Gli assistiti, d'ora in avanti, verranno coinvolti in
laboratori di scrittura narrativa, che rappresenta una risorsa
per comprendere e indirizzare al meglio la pratica
assistenziale. Attraverso la narrazione, infatti, le persone si
potranno raccontare, mettendo in luce gli aspetti più
significativi del proprio percorso di salute e di malattia, e
attivare quel meccanismo di rielaborazione essenziale per
comprendere la propria storia di vita.
La sperimentazione partirà con un piccolo gruppo formato da
tre pazienti, per "prendere le misure" e poi coinvolgere anche
gli altri pazienti di Oncologia e, in seguito, di altri reparti
del presidio ospedaliero. A guidare le sessioni, ci saranno Lara
Martinelli, infermiera dell'Oncologia con un background anche di
insegnamento nelle discipline letterarie, e Silvia Sturniolo,
formatrice ai corsi di laurea delle Professioni Sanitarie di
Treviso.
"Guidare gli assistiti alla scrittura - spiega il direttore
generale di Ulss 2, Francesco Benazzi - mira alla
co-costruzione e alla realizzazione di un percorso di cura
individualizzato e condiviso tra l'operatore sanitario e la
persona che affronta una situazione di malattia, tra corpo
curante e corpo curato. Diversi interventi assistenziali basati
sulla narrazione - conclude - hanno già dimostrato un
miglioramento effettivo della qualità di vita delle persone
coinvolte".
In collaborazione con Sanità per il Veneto
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