VERONA - E' dal 2012 la vetrina dei migliori vini italiani del mondo, sorta di "Oscar" assegnati ai produttori del Belpaese dalla più prestigiosa rivista mondiale del settore. A Verona, al Palazzo della Gran Guardia, torna OperaWine, settima edizione dell'esclusivo appuntamento su invito con i vini delle 107 cantine, 13 delle quali nuove, selezionate da Wine Spectator per il Grand Tasting di quest'anno. Fra i presenti, il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, il sindaco di Verona, Federico Sboarina e il viceministro delle Politiche agricole, Andrea Olivero.
Anche quest'anno la Toscana si conferma regione "regina" con 25 vini selezionati, sul podio anche Piemonte e Veneto, rispettivamente con 16 e 15 prodotti. Per i rossi ci sono 85 vini selezionati, 14 i bianchi, 5 spumanti e 3 passiti.
"E' un grande pregio e un onore avere come anticipazione di Vinitaly questo grande evento, organizzato da Wine Spectator, la più importante rivista del mondo dedicata al settore vinicolo - ha detto Danese - Quest'anno sono 107 i migliori vini italiani presenti sul mercato americano selezionati per questa edizione di OperaWine". "Ci sono 13 new entry - ha aggiunto - e ci sono vini selezionati da tutte le regioni italiane, perché questo è un accordo stretto tra Vinitaly e OperaWine, tutta l'Italia vinicola deve essere rappresentata, in modo da far capire al mondo degli Stati Uniti, la biodiversità del vino italiano in tutto il Paese".
Primo mercato al consumo del mondo, gli Usa continuano ad essere trainanti per l'export italiano di vino, con stime di crescita del 22,5% in cinque anni, secondo le previsioni del focus Paese di Vinitaly/Nomisma Wine Monitor "Il futuro dei mercati, i mercati del futuro: Italy first in America?", che verrà presentato nel corso dell'inaugurazione di Vinitaly domenica 15 aprile. Da qui la sfida di rinnovare l'immagine dell'Italia enologica per conquistare i Millennial, offrendo ai buyer, agli operatori e ai giornalisti invitati ad OperaWine un nuovo punto di vista. "E' un rapporto consolidato, ma ogni anno è nuovo, questa è una cosa straordinaria - ha spiegato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani - perché ogni anno la selezione dei 100 vini top vede novità e questo agevola anche la comunicazione di chi migliora la propria qualità sul mercato". "E poi - ha proseguito - c'è il fattore Wine Spectator, per noi molto importante in quanto vuol dire grande comunicazione su quello che è il più grande mercato del vino nel mondo, l'America". "Ma non solo, perché dall'America, come sempre, le tendenze vanno in tutto il mondo e quindi è un grande spot per il vino italiano" ha concluso.
Per questa edizione l'evento si veste con la street art di Shepard Fairey. Proprio al famoso illustratore americano si rifà il concept grafico allestito al Palazzo della Gran Guardia.
OperaWine è l'unico evento di Wine Spectator in Italia. Bruce Sanderson e Alice Napjus della prestigiosa rivista americana hanno presentato "Le copertine iconiche di Wine Spectator: Italia 1978-2018": in 40 anni, 45 edizioni della rivista dedicate al vino italiano.