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Don Diana: scout "invadono" Casal di Principe, "uno di noi"

Don Diana: scout "invadono" Casal di Principe, "uno di noi"

In oltre cinquemila hanno partecipato alla marcia

CASAL DI PRINCIPE (CASERTA), 17 marzo 2024, 17:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Oltre cinquemila scout provenienti da tutta la Campania e da diverse regioni d'Italia hanno partecipato alla marcia per don Diana tenutasi per le strade di Casal di Principe (Caserta) e conclusasi nel piazzale davanti al cimitero, dove c'è la tomba del sacerdote vittima dei clan.

"Don Diana era uno di noi" gridano gli scout con gli inconfondibili fazzolettoni blu; già da ieri in oltre settemila hanno invaso la città di don Diana nel trentennale dell'uccisione, per testimoniarne l'esempio di martire della legalità e di simbolo "troppo importante" per i più giovani.

Don Diana era scout, e nel suo percorso faceva da educatore oltre che da "pastore di anime"; e proprio gli scout, con la loro presenza costante ogni anno da 30 anni, hanno contribuito a rendere universale e soprattutto conosciuto il messaggio di riscatto e speranza di don Peppe. Ogni scout ha il suo insegnamento ereditato dal prete, e gli scout di ieri sono i capi di oggi, cresciuti con i valori di don Peppe, che hanno tramandato ai più giovani. Giancarlo, caposcout di Agropoli 1, ricorda i primi anni dopo la morte di don Peppe, "quando molta gente, al nostro passaggio, usciva dai bar e sputava a terra; oggi è diverso, durante la marcia abbiamo trovato porte aperte, tante persone in strada ad aspettarci, come un papà con un figlio piccolo. Ai nostri ragazzi scout insegniamo, sull'esempio di don Peppe, a non tacere di fronte alle prevaricazioni". Enzo, caposcout del gruppo siciliano Acireale 4 - tanti gli scout provenienti dalla Sicilia, in particolare da Siracusa, Messina e Palermo, dice che essere "qui oggi non è solo testimonianza, perché esserci fisicamente a Casal di Principe è il modo migliore per portare avanti l'esempio di don Diana, ovvero far vivere quotidianamente i fondamentali valori della legalità e della libertà, fare comunità. Ed è importante per i nostri ragazzi, che non sono assopiti come dice qualcuno, ma vanno stimolati e va tirato fuori da loro quel 5% di bontà che hanno, per poi farla crescere. Purtroppo tanti educatori pensano più a condizionare i ragazzi che a dar loro stimoli per crescere".
    Luciano, caposcout di Napoli 5, zona periferica di Gianturco, spiega quanto sia "difficile ma anche bello inculcare dalle nostre parti, piene di problemi, i valori di don Diana, dalla legalità al rispetto degli altri. Noi ci proviamo tutti i giorni, come faceva don Diana".
   

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