Italia ancora nella morsa del caldo estremo, con l'apice tra ieri e oggi. Intanto, è ancora la Campania ad aver avuto ieri il record del caldo e di nuovo con Grazzanise, in provincia di Caserta, dove la temperatura percepita, complice l'elevata umidità, è di 55 gradi (reale 35), secondo il sito dell'Aeronautica militare. Ma sono bollenti anche Puglia e Sardegna. A Marina di Ginosa, in provincia di Taranto, il caldo avvertito è di 50 gradi. Mentre nell'isola temperature da capogiro si registrano in diverse località: 49 i gradi percepiti a Capo San Lorenzo, 48 a Decimomannu, 45 a Capofrasca.
Da domenica ci sarà una tregua del al Nord, con l'arrivo di alcuni temporali, seguiti da aria leggermente più fresca. Nei primi giorni della prossima settimana farà ancora caldo al Centro-Sud, ma le temperature perderanno qualche grado. Secondo le ultime proiezioni, la fine dell'ondata di caldo potrebbe collocarsi tra giovedì 10 e venerdì 11 agosto. A dirlo sono i meteorologi del Centro Epson Meteo, ricordando che è la quinta e più intensa ondata di caldo di questa estate.
Lo zero termico si attesta intorno ai 5.000 metri e molti record di caldo sono stati infranti anche in quota. In molte località dell'Emilia Romagna e del Centrosud continuano ad essere toccati picchi fino a 41-42 gradi. E naturalmente, osservano gli esperti, la siccità non potrà che aggravarsi.
Per domani ci sarà ancora caldo estremo in tutto il Paese.
Lungo le Alpi arriveranno brevi e isolati temporali, su Trentino Alto Adige e Dolomiti, e poi fra il Lago Maggiore e il Lago di Como nella successiva notte.
Domenica temporali sulle Alpi centrali e l'alta pianura di Piemonte e Lombardia, che tenderanno ad estendersi, nel pomeriggio, al resto dell'arco alpino e gran parte della Lombardia e, in serata, anche alle Venezie e all'Emilia Romagna.
Arriveranno venti più freschi e ci sarà un primo calo delle temperature al Nord. Una leggera attenuazione del caldo si avrà anche sulla Sardegna occidentale. Il caldo sarà ancora molto intenso al Centro-Sud e in parte anche in Emilia Romagna.
A complicare la già difficile situazione c'è l'ozono, che nei giorni scorsi ha superato il livello di allarme (di 240 microgrammi per metro cubo), in particolare nelle zone a nord di Milano (da Como a Monza fino a Bergamo). Altrove i livelli restano superiori alla soglia di informazione (180 microgrammi per metro cubo), come a Parma, Torino, Benevento, Firenze e Bologna.