Nuovi colpi di scena nell'inchiesta 'Mafia Capitale'. Il latitante Giovanni De Carlo è stato arrestato dal Ros all'aeroporto di Fiumicino, proveniente da Doha. Mentre nel frattempo il prefetto ha fatto sapere che si valuta la scorta per Ignazio Marino: "In un momento così complesso dobbiamo garantire la sicurezza del sindaco che va protetto. Il sindaco dovrebbe rinunciare a girare con la sua bicicletta, valutiamo la scorta", ha detto Giuseppe Pecoraro uscendo dal Campidoglio dopo un incontro con il primo cittadino. Sull'ipotesi di scioglimento del Comune di Roma per mafia il prefetto aggiunge: "Continueremo a leggere le carte e faremo presto le nostre valutazioni. Al termine di questa lettura lunga riferiremo al ministro. Adesso è prematuro parlarne".
Marino, con gente per bene per liberare città -"Con tantissime persone per bene bisogna andare avanti e liberare la città". Lo ha detto il sindaco Ignazio Marino a 'Otto e Mezzo' su La7. "Ieri ho avuto una grande gioia. Mia figlia che è sempre stata contraria alla mia candidatura a sindaco, mi ha detto di andare avanti perché questa città merita un cambiamento". "Sono un chirurgo formato a tenere i nervi saldi quando il paziente perde mezzo litro di sangue al minuto. Ho una formazione abbastanza solida per andare avanti e mi sento molto più determinato adesso", ha detto il sindaco rispondendo alla domanda se non avesse mai pensato di dimettersi. "Mi sono accorto di molto, tant'è che le visite personali a Pignatone sono state più di cinque o sei e le denunce tantissime" ha risposto Mezzo alla domanda perché non si fosse accorto di nulla di quanto emerso dalla maxi-inchiesta sulla mafia. Su Daniele Ozzimo, l'assessore che si è dimesso ha risposto: "Ha ricevuto un avviso di garanzia ma io l'ho conosciuto come tutore della legalità". "Credo che questa città abbia bisogno di una guida salda che noi possiamo garantire", ha poi aggiunto.
Alfano: la capitale non è marcia - "La mia valutazione è che Roma non è una città marcia, Roma non è una città sporca, è una città sana". Lo dice il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervistato dal Tg5 sull'inchiesta 'Mafia Capitale'. "Se c'è qualcuno che ha rubato - aggiunge - va punito quel qualcuno, senza criminalizzare un'intera comunità e una intera città, che è sana e che è forte".
L'Autorità Anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone che ha incontrato Marino, costituirà al proprio interno un pool di esperti per analizzare possibili appalti sospetti legati all'inchiesta "Mafia Capitale". Intanto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha disposto "un'indagine conoscitiva presso tutte le principali centrali appaltanti della Regione quali: Asl, Ater, Centrale Unica e Dipartimenti per conoscere se società legate all'inchiesta abbiano partecipato a gare e a bandi pubblici ed il loro esito" e "in attesa delle verifiche ho chiesto la sospensione dell'assegnazione delle gare in corso", ha deciso Zingaretti.
Il video della cattura di Carminati - "Lo abbiamo bloccato, lo abbiamo bloccato". Uno dei carabinieri che ha partecipato alla cattura di Massimo Carminati, ex Nar a capo della Mafia romana, lo esclama alla radio comunicando l'avvenuto arresto. Il momento della cattura è in un video del Ros. "Scendi, scendi da questa c... di macchina". Sono le parole che un carabiniere del Ros urla a Massimo Carminati al momento della cattura immortalata in un video. "Signora vada fuori, ferma la macchina", dice un altro militare rivolgendosi anche ad una donna che era in auto con Carminati.
ECCO IL VIDEO DELL'ARRESTO DI CARMINATI, GUARDA
Gramazio, capogruppo regione Fi, mi dimetto - "Ho comunicato ai colleghi la decisione di dimettermi da capogruppo per dedicarmi con tutto il mio impegno alla difesa della mia onorabilità e della mia storia politica, caratterizzata da coerenza, impegno sociale e lealtà: principi che mi sono stati insegnati e ai quali mi sono sempre ispirato", afferma il capogruppo Fi alla Regione Lazio Luca Gramazio. "Mantenendo la mia posizione - scrive Luca Gramazio in una nota - potrei alimentare facili e strumentali polemiche che, fatalmente, coinvolgerebbero anche il mio partito. E' per questo che intendo fare un passo indietro, mentre resta assolutamente inalterata la mia fiducia in una giustizia celere che possa far luce sulla verità e, inevitabilmente, escludermi da vicende che non mi appartengono". Gramazio risulta indagato dalla Procura di Roma per associazione di tipo mafioso, corruzione aggravata e illecito finanziamento.
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