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Caos migranti a Roma: presidio a Casale San Nicola dopo gli scontri

emergenza Immigrazione

Caos migranti a Roma: presidio a Casale San Nicola dopo gli scontri

Gabrielli: "C'è razzismo, ne accoglieremo altri". Veneto e Roma, rivolte contro accoglienza Centrodestra accusa Renzi e Alfano. Viminale, linea non cambia

ROMA, 17 luglio 2015, 12:34

Redazione ANSA

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Caos migranti: scontri e manganellate alla periferia Nord di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Caos migranti: scontri e manganellate alla periferia Nord di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA
Caos migranti: scontri e manganellate alla periferia Nord di Roma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Situazione tranquilla stamani a Casale San Nicola, borgata residenziale di Roma dove ieri pomeriggio ci sono stati scontri tra polizia, militanti di CasaPound e residenti ostili all'apertura di un centro per rifugiati. Resta il presidio del comitato di cittadini formatosi circa tre mesi fa per protestare contro l'arrivo di un centinaio di richiedenti asilo nell'ex scuola Socrate, deciso dalla prefettura dopo un bando di gara. Sul posto ancora alcuni blindati delle forze dell'ordine a guardia del centro, dove ieri sono arrivati in pullman i primi 19 immigrati.

"A Roma ci sono stati scontri con 14 feriti fra le forze dell' ordine, è bene sottolineare, e una chiarissima strumentalizzazione della protesta. Anzi, i cittadini si sono fatti strumentalizzare dagli estremisti". Lo afferma, intervistato dal Corriere della Sera, il prefetto di Roma, Franco Gabrielli. "Questi stranieri - spiega Gabrielli riguardo i migranti arrivati ieri in via di Casale di San Nicola - non sono nuovi arrivi, già vivevano in una struttura d'accoglienza". "Non tutti gli abitanti - fa presente quindi - sono contrari all' arrivo dei rifugiati. Io non mi sono mai sottratto al confronto" ma, sottolinea anche, "avrei apprezzato un atteggiamento più onesto. Sarebbe stato meglio che mi avessero detto semplicemente "noi gli stranieri qui non li vogliamo". Certo, non avrei condiviso il loro pensiero, ma almeno avrei capito che c' era una posizione chiara e netta. E poi - aggiunge - hanno permesso che solo i facinorosi occupassero la scena". Intervistato anche dal Messaggero, Gabrielli spiega di non sentirsi "un' icona della sinistra, né - aggiunge - mi faccio condizionare da Casapound e dal centrodestra. Anche se non prendo in considerazione la parte che mi sostiene, ma mi interessa la parte che contesta". "Vorrei ricordare - sottolinea ancora - che ho soltanto applicato in maniera coerente un bando, usando allo stesso tempo il buon senso". Alla domanda se ci sia razzismo, Gabrielli replica: "Non voglio generalizzare, ma c' è una sindrome Nimby (acronimo inglese per Not In My Back Yard, "Non nel mio cortile" ndr) che è reale. La rappresentazione plastica di quanto sostengo è contenuta in alcune affermazioni che ho ascoltato oggi: 'io non sono razzista, ma...'". Il prefetto fa poi sapere che "arriveranno altri profughi", "l'unico percorso serio è quello di un recupero del buon senso", e se si ripetessero le proteste, "andremo avanti". Sulla vicenda Mafia Capitale con l' ipotesi scioglimento del Comune di Roma per infiltrazioni mafiose, Gabrielli ribadisce: "Dal mio punto di vista, letti gli atti della commissione d' accesso, sono convinto della mia scelta dal punto di vista giuridico e sono orgoglioso di non contribuire ad arrecare a questa città un ulteriore sfregio"

Veneto e Roma, rivolte contro accoglienza - Rivolte contro l'arrivo di immigrati a Roma ed in Veneto. Nella Capitale, in particolare, duri scontri tra manifestanti - Casapound in prima linea - e forze dell'ordine, con 14 agenti feriti e due arresti. Dal Viminale si fa sapere che "non cambia niente" nel piano di distribuzione degli stranieri secondo i parametri concordati con le Regioni. I prefetti, è l'indicazione, proseguiranno nella "paziente e caparbia" ricerca di soluzioni di ospitalità su tutto il territorio nazionale. Ed esplode la polemica politica, con Lega e centro-destra che mettono sotto accusa il premier Matteo Renzi ed il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. A Quinto di Treviso la protesta - sostenuta anche da rappresentanti di Forza Nuova - è iniziata ieri con l'arrivo di 101 profughi in un residence. Il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo ed il governatore del Veneto, Luca Zaia, l'hanno sostenuta scagliandosi contro il prefetto. Dopo ore di tensione gli stranieri sono stati trasferiti nell'ex caserma 'Serena', a cavallo dei comuni di Treviso e Casier. Tensione nel trevigiano. Materassi dati alle fiamme

A Roma, gli stranieri da sistemare erano soltanto 19. La struttura individuata dal prefetto della Capitale, Franco Gabrielli, era un'ex scuola a Casale San Nicola, periferia NOrd della città. In mattinata un blocco stradale di cittadini ha impedito l'accesso del pullman che trasportava i profughi. Molto attivi, anche in questo caso, i militanti di destra, quelli di Casa Pound. Gabrielli ha subito indicato la linea ferma, con la rimozione del blocco da parte delle forze dell'ordine. Sono seguiti lanci di bottiglie e tafferugli, ma il mezzo è arrivato nella struttura. Il prefetto ha definito l'accaduto "una cosa indecente e indecorosa". Le due situazioni di tensione, naturalmente, sono state cavalcate per polemiche contro il Governo. "Invece di rompere le palle ai sindaci e ai cittadini (italiani e immigrati regolari) che protestano - ha tuonato il leader della Lega, Matteo Salvini - che i prefetti facciano il loro lavoro e la smettano di coccolare migliaia di clandestini. Accoglieteli in Prefettura o a casa vostra, se li volete. Vabbè che dipendete da Alfano... ma vergognatevi!".

 

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