Cortina d'Ampezzo potrebbe entrate
nel ristretto novero degli sperimentatori della neve conservata
d'estate, protetta da teli a tenuta termica, per mantenere l'oro
bianco dello sci da fine primavera all'inizio dell'autunno
successivo. Una pratica, la snowfarming, impiegata in alcune
parti del mondo per preservare dal caldo i ghiacciai, in Italia
già impiegata a Livigno per la pista da fondo. Una possibilità a
cui guarda ora anche Ista, la società cortinese che gestisce
gli impianti di risalita sul comprensorio Tofana-Con
Gallina-Falzarego. La società - riferisce il Corriere del Veneto
- è in attesa di un via libera da parte della Regione per
avviare il progetto.
La 'neve' in frigo non arriverà da questa estate, quindi.
L'obiettivo - spiega il presidente di Ista, Alberto Dimai - è di
poter sperimentare la copertura degli accumuli nevosi in quota
dal 2025, con la speranza di avere già neve a disposizione a
novembre per tracciare tratti di pista sul Col Gallina, la
stazione che spesso anticipa il via allo sci, nella stagione che
porterà alle Olimpiadi invernali del 2026.
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