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L'Antitrust: Ferragni paga 1,2 milioni per il caso delle uova pasquali

L'Antitrust: Ferragni paga 1,2 milioni per il caso delle uova pasquali

Saranno devoluti a Bambini delle Fate. L'imprenditrice: 'La nostra è una donazione e non una sanzione'

ROMA, 05 luglio 2024, 15:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Chiusa l'istruttoria sulle uova pasquali, le società di Chiara Ferragni verseranno 1,2 milioni di euro all'impresa sociale "I Bambini delle Fate". Lo annuncia un comunicato dell'Antitrust.

Tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente e resi vincolanti nei loro confronti dall'Antitrust.

Video Caso uova pasquali, Ferragni: 'Donero' 1,2 milioni a 'I Bambini delle Fate''

 

"Il primo impegno consiste in un contributo economico volontario che è quindi una donazione e non una sanzione per un minimo di 1 milione e 200mila euro a favore dell'impresa sociale i bambini delle fate": così Chiara Ferragni su Instagram condivide con i sui followers il comunicato sulla vicenda legata al caso Uova di Pasqua-Giochi Preziosi "che l'autorità antitrust - spiega l'imprenditrice - ha chiuso accogliendo gli impegni su cui Tbs Crew e Fenice hanno lavorato negli ultimi mesi". Nel video pubblicato tra le sue storie di Instagram, Chiara Ferragni spiega che le sue società "si assumono poi l'impegno cui tengo in modo particolare della separazione totale delle operazioni commerciali dalle attività benefiche che comunque - garantisce - non smetteremo di fare". In calce al video, il link per accedere al comunicato, che l'imprenditrice ha voluto condividere con i suoi followers, con l'invito "leggete tutto".

 

L'impegno più rilevante prevede che siano devoluti a "I Bambini delle Fate", nell'arco di tre esercizi finanziari, almeno 1,3 milioni (ovvero il 5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1,2 milioni per il triennio).

L'istruttoria, ricorda l'Antitrust, era stata avviata nei confronti delle società riconducibili all'influencer (Fenice, Tbs Crew e Sisterhood) e di Cerealitalia, società produttrice del dolce e titolare del marchio "Dolci Preziosi". Anche da Cerealitalia arriveranno 100mila euro a "I Bambini delle Fate". L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso l'istruttoria aperta lo scorso gennaio sulla diffusione delle comunicazioni commerciali con cui sono state pubblicizzate le uova "griffate Ferragni" in occasione delle festività pasquali 2021 e 2022. Alla vendita del dolciume era associata un'iniziativa benefica a favore dell'impresa sociale "I Bambini delle Fate".

Tramite l'istruttoria, l'Autorità intendeva verificare se le informazioni potessero indurre i consumatori a ritenere che, acquistando le uova "griffate Ferragni", avrebbero contribuito a sostenere economicamente l'impresa sociale "I Bambini delle Fate". Tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente e resi vincolanti nei loro confronti dall'Antitrust. Oltre agli impegni di devoluzione finanziaria (anche 100.000 euro da parte di Cerealitalia) le società si sono inoltre impegnate a separare in modo netto e permanente le attività con finalità commerciali (promozione e vendita di prodotti e/o servizi) da quelle con finalità benefiche, in modo da eliminare alla base ogni rischio di diffondere comunicazioni commerciali non corrette sull'eventuale contributo che i consumatori possono fornire a iniziative benefiche tramite l'acquisto di prodotti o servizi. L'Autorità verificherà la piena e corretta attuazione degli impegni da parte delle società, e in caso di inottemperanza, oltre a riaprire il procedimento, potrà applicare una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.000.000 euro nonché, qualora l'inottemperanza sia reiterata, disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.
   

A seguito dell'iniziativa del Garante, le società TBS Crew Srl e Fenice Srl comunicano che esso è stato chiuso dall'Autorità accettando gli impegni proposti dalle Società e dalle altre parti del procedimento, in quanto ritenuti idonei a garantire la tutela dei consumatori.

Le due società che fanno capo a Chiara Ferragni spiegano che "in riferimento all'attività di comunicazione relativa a iniziative benefiche, le Società hanno deciso di separare nettamente le attività commerciali da quelle benefiche, impegnandosi ad astenersi dallo svolgimento di operazioni in cui attività commerciali siano connesse ad attività benefiche e, con specifico riferimento a quest'ultime, a darne illustrazione in apposita sezione dei rispettivi siti web di prossima creazione".

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