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Fisco: Fenu, concordato aberrante, va cancellato

Fisco: Fenu, concordato aberrante, va cancellato

ROMA, 08 luglio 2024, 18:21

Redazione ANSA

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"Alla vigilia dell'esame in Commissione, alla Camera e al Senato, di alcuni provvedimenti attuativi della riforma fiscale del centrodestra, emerge sempre più nitidamente il carattere aberrante del concordato preventivo fiscale, descritto dal Governo come fiore all'occhiello della riforma tributaria. Una più che condivisibile analisi degli economisti Leonardi e Rizzo, per esempio, decreta il fallimento dello strumento, stimando un'adesione non superiore al 10% della platea di partite Iva potenzialmente interessate". Lo comunica in una nota Emiliano Fenu, capogruppo M5S in Commissione finanze della Camera.
    "Del resto ci sono enormi distanze tra la dichiarazione media delle partite Iva fiscalmente affidabili, con punteggi superiori all'8, e di quelle considerate inaffidabili, che quindi si collocano sotto questa asticella. I due economisti prendono come riferimento i grandi commercianti: quelli affidabili dichiarano in media 61mila euro, quelli inaffidabili 19mila. Ma il tema riguarda buona parte della platea. Secondo i dati del Dipartimento delle finanze, il 55% dei contribuenti soggetti agli Isa, le pagelle di affidabilità fiscale, si trova sotto l'8, venendo considerato inaffidabile. Parliamo di circa 1,3 milioni di soggetti. La cosa più impressionante è che questo 55% inaffidabile di partite Iva dichiara in media 23.500 euro, il 68,5% in meno dei 74.700 euro dichiarati in media dagli affidabili. Domanda: visto che il meccanismo elaborato dal Mef prevede di spingere gli autonomi verso dichiarazioni che corrispondono al 10 in pagella, ovvero il massimo dell'affidabilità fiscale, come farà il concordato a indurre all'adesione contribuenti che dovrebbero dichiarare il triplo o il quadruplo in più? E' una pia illusione, soprattutto in un momento di stravolgimenti geopolitici ed economici che non consentono di stimare il proprio volume d'affari. Ed è una pia illusione considerando che il concordato ha già messo a segno un flop clamoroso nell'edizione di 20 anni fa, quando ministro dell'economia era Tremonti. Eppure basterebbe fare un'analisi razionale dei dati del Dipartimento delle finanze. Da essi, per esempio, si ricava che il settore economico a più alto tasso di affidabilità fiscale, con più del 75% di pagelle superiori all'8, è quello degli studi medici e delle farmacie. Vale a dire quel settore dove è più alto il contrasto di interessi legato ai pagamenti tracciabili, vista la possibilità di portare in detrazioni quelle spese. La via per semplificare e indurre comportamenti sempre più virtuosi è quella dei pagamenti digitali, non la sterile riproposizione di uno strumento arrugginito che replicherà anche stavolta il flop di 20 anni fa e che quindi andrebbe cancellato", conclude.
   

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