Gli amministratori nominati dal tribunale che hanno assunto la gestione del gruppo editoriale turco Ipek hanno bloccato la pubblicazione dei due quotidiani controllati, Bugun e Millet, dopo aver oscurato ieri i suoi due canali, Bugun tv e Kanalturk, ostili al presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce Zaman. Il quotidiano Zaman mostra le prime pagine dei giornali bloccate in tipografia. Il gruppo Ipek è accusato di legami con la rete "illegale" di Fethullah Gulen, ex sodale poi diventato nemico numero uno di Erdogan. La censura avviene a pochi giorni dalle elezioni anticipate di domenica prossima.
Misure peggiori contro stampa da golpe 1980 - "Dai giorni del colpo di stato militare del 1980 non ci sono state misure così drammatiche per bloccare e impedire il controllo del potere" in Turchia. A sostenerlo è l'ong internazionale Human Rights Watch (Hrw) in riferimento al 'commissariamento' del gruppo editoriale Ipek, accusato di legami con il magnate e imam Fethullah Gulen, ex sodale ora ostile al presidente Recep Tayyip Erdogan. Ieri i due canali del gruppo, Bugun tv e Kanalturk, sono stati oscurati, mentre oggi è stata bloccata la pubblicazione dei suoi due quotidiani, Bugun e Millet. "A pochi giorni dalle elezioni del primo novembre 2015 - scrive Hrw - il governo turco sta prendendo misure straordinarie per silenziare i media critici e reprimere quelli che vengono percepiti come oppositori". La prima pagina di Bugun oggi avrebbe mostrato, su sfondo nero, le immagini degli scontri legati al raid di ieri della polizia nella redazione di Istanbul dei media del gruppo Ipek con il titolo "L'appropriazione degli amministratori" nominati dal tribunale, descrivendolo come un "quadro vergognoso" in occasione del 92esimo anniversario della Repubblica turca, che si celebra oggi. L'altro quotidiano bloccato in tipografia, Millet, titolava invece "Golpe sanguinoso", mostrando l'immagine diventata simbolica della tessera stampa del suo reporter Mustafa Kilic coperta di sangue per le ferite riportate negli stessi scontri.
Gulen in lista terroristi più ricercati - Il ministero dell'Interno turco ha pubblicato la sua lista dei terroristi più ricercati, includendovi il magnate e imam Fethullah Gulen, ex sodale poi diventato nemico numero uno del presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo segnala l'agenzia di stampa statale Anadolu. Nella stessa lista sono inclusi, tra gli altri, i leader del Pkk curdo. Gulen, che dal 1999 vive negli Stati Uniti, è accusato di aver creato uno "stato parallelo" infiltrando i suoi affiliati della confraternita Hizmet nei gangli di polizia, magistratura e burocrazia allo scopo di rovesciare il potere di Ankara. Tra i leader del Pkk curdo figurano Cemil Bayik, Murat Karayilan e Duran Kalkan. I terroristi ricercati dalla Turchia sono divisi in base alla presunta pericolosità in cinque categorie decrescenti, distinte con i colori rosso, blu, verde, arancione e grigio. Oltre che i membri del Pkk e della rete di Gulen, ci sono militanti di formazioni di estrema sinistra e dell'Isis. Le autorità di Ankara offrono ricompense fino a 4 milioni di lire turche (circa 1,2 milioni di euro) per chi dà informazioni utili alla loro cattura
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