Il sinodo deve parlare con franchezza e non fare compromessi perchè "non è un Parlamento". Parola di Papa Bergoglio che ha aperto i lavori del sinodo sulla Famiglia alla presenza di 270 vescovi da tutto il mondo.
FOTO di ETTORE FERRARI
Parli con franchezza - Il sinodo, ha detto il Papa aprendone i lavori "è un camminare insieme con spirito di collegialità e sinodalità, adottando coraggiosamente parresia (parlar franco evangelico, ndr), zelo pastorale e dottrinale, saggezza, franchezza, e mettendo sempre davanti ai nostri occhi il bene chiesa, delle famiglie e la salute delle anime". "Non è un parlamento dove per raggiungere il consenso si fa un accordo comune, un negoziato, un patteggiamento o dei compromessi: unico metodo è quello di aprirsi allo Spirito santo con coraggio apostolico e umiltà evangelica".
Ecco come è composto il sinodo - Prendono parte a queste assise complessivamente 270 padri sinodali: 42 ex officio (15 Patriarchi, Arcivescovi Maggiori e Metropoliti delle Chiese metropolitane sui iuris delle Chiese Orientali Cattoliche; 25 capi dei dicasteri della curia romana; il segretario generale e il sotto-segretario del sinodo dei Vescovi), 183 ex electione e 45 ex nominatione pontificia. Tra i membri si contano 74 Cardinali (tra cui un patriarca e 2 arcivescovi maggiori), 6 patriarchi, 1 arcivescovo maggiore, 72 arcivescovi (di cui 3 Titolari), 102 vescovi (tra i quali 6 ausiliari, 3 vicari apostolici e 1 emerito), 2 preti diocesani (entrambi Parroci) e 13 Religiosi. Ci sono poi 14 delegati fraterni in rappresentanza di altre chiese, 24 esperti, 51 uditori e uditrici. Tra gli uditori ci sono anche 17 coppie di sposi, e una coppia è anche tra gli esperti. I lavori si svolgeranno da oggi al 25 ottobre.
Ieri Bergoglio aveva sottolineato la necessità di una chiesa con le porte il giorno dopo l'outing fatto da un teologo che ha scosso il Vaticano. "Una Chiesa con le porte chiuse - ha detto - tradisce se stessa e la sua missione, e invece di essere un ponte diventa una barriera". Il Papa ha sottolineato che: "l'uomo che sbaglia deve essere sempre compreso e amato", e "la Chiesa deve cercarlo, accoglierlo, accompagnarlo".
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