E' il piatto forte del fine settimana calcistico, il secondo 'Clasico' di mezza estate, ma questa volta si fa sul serio: in palio - domani sera al Camp Nou - tra Barcellona e Real Madrid c'è l'andata di Supercoppa di Spagna (fino ad oggi ne hanno vinte 21 in due, lasciandone appena 12 a tutti gli altri dal 1982 ad oggi). Dopo l'amichevole di Miami (vinta 3-2 dai blaugrana) e senza più il 'traditore' Neymar da una parte e lo squalificato Modric dall'altra, sono certamente i blaugrana a giocarsi di più domani, vista la partenza dolorosa di O Ney, mentre i galacticos possono già vantare la Supercoppa europea in bacheca.
E l'entusiasmo che si vive in questi giorni a Madrid, vuoi anche per la prova di forza manifestata martedì a Skopje contro lo United, si è subito concretizzato oggi con l'annunciato prolungamento del contratto di Zinedine Zidane, che rimarrà al Bernabeu fino al 2020 (e con un sensibilissimo ritocco dell'ingaggio che, si dice, supererà gli 8 milioni netti a stagione): "Sono felice. La storia che ho con questo club non è legata a soldi o a contratti, è un segnale di fiducia, vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro - ha detto con il suo abituale low profile, commentando le indiscrezioni pubblicate oggi in Spagna -. Gli obiettivi sono sempre gli stessi, so in quale club mi trovo e vogliamo vincere tutte le partite e tutti i titoli possibili. Nel calcio ci sono sempre alti e bassi e questo è un momento molto positivo che cerchiamo di vivere al massimo".
Domani lo farà con un Cristiano Ronaldo in più ("è pronto e sta bene"), e un Luka Modric in meno, visto che il croato deve scontare una vecchia squalifica.
Avrà certamente più pressioni Ernesto Valverde, neotecnico blaugrana che si trova a dover gestire il dopo-Neymar (c'è l'ex Milan Deulofeu in rampa di lancio) e una squadra che deve ritrovare l'antica verve. Il mercato (e i 222 milioni incassati per il brasiliano) ridisegneranno certamente la squadra da qui a fine agosto ("Tutto quello che so è che Paulinho non giocherà domani", scherza), ma l'ex Bilbao sa che una sconfitta contro gli acerrimi nemici potrebbe scalfire qualche certezza nella squadra.
Glissa su Neymar ("Sapevo che sarebbe andato via - fa sapere - quando è venuto nel mio ufficio per comunicarmi che quel giorno tutti avrebbero saputo. Avevo intuito qualcosa la settimana prima perché un giocatore mi aveva detto qualcosa, ma di sicuro, non lo sapevo") e si limita a ripetere che la sua filosofia è quella di vedere "una squadra che entusiasma i tifosi, che li inorgoglisce per il gioco espresso e per come scende in campo, dando sempre il tutto per vincere". Per sostituire il brasiliano dice di avere "alcuni giocatori disposti a giocare domani. Il modo migliore per riempire l'assenza (di Neymar, ndr) è guardare avanti, non indietro". Dall'altra parte non ci sarà Modric, "che è un grande giocatore - aggiunge Valverde - ma il Real ha altri giocatori come Isco o Kovacic. Conosciamo le loro potenzialità. L'amichevole giocata negli Stati Uniti è per noi un punto di riferimento, ma non vale in assoluto. Adesso tutto è più difficile per l'importanza della posta in palio. Noi dovremo correggere alcune cose, ma tutto quello che dobbiamo fare è fare due buone partite".
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