"Il disastro ce l'abbiamo, esiste,
e ce lo teniamo". E' questa l'amara conclusione di Augusto De
Sanctis, referente del Forum Acque Abruzzo, e storico
protagonista delle associazioni ambientaliste per il processo
sulla megadiscarica di Bussi.
De Sanctis, nel commentare la sentenza che ha assolto tutti
gli imputati dall'avvelenamento delle acque e derubricato il
disastro ambientale in colposo e quindi il non doversi procedere
nei confronti degli imputati per intervenuta prescrizione,
spiega che "sull'avvelenamento siamo di fronte a una falda che
ha un disastro ma che come avvelenamento non sussiste: non ci
sono colpevoli pur di fronte all'acqua avvelenata e a un
disastro accertato".
De Sanctis a questo punto chiede la "riapertura dei pozzi
Sant'Angelo, quindi a valle della megadiscarica, che furono
chiusi nel 2007 dopo le nostre battaglie, quelli che ancora oggi
inquinano, perché evidentemente non sono un reato".
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