"Gli incendi che stanno
interessando la nostra Regione da ormai quindici giorni sono un
fatto che non ha precedenti. E' vero, anche in passato, specie
nel mese di agosto, l'Abruzzo è stato interessato da roghi di
natura dolosa, ma quanto sta accadendo ad esempio sul Morrone ed
a Sulmona, desta enorme preoccupazione per l'intensità e la
capacità distruttiva degli incendi che minacciano concretamente
da giorni anche nuclei abitati". L'intervento è del presidente
emerito, Gianni Chiodi (Fi).
"Voglio condannare senza indugio la natura dolosa di questi
fenomeni, che nulla hanno di naturale, ma al tempo stesso
dobbiamo interrogarci sul perché si ripetano con tale frequenza
e perché la risposta della Regione Abruzzo sia stata tardiva -
afferma Chiodi -. Certamente la riforma Madia, riforma già
bocciata dal Tar Abruzzo che la ritiene incostituzionale, ha
provocato ritardi ed inefficienze nella catena di comando. Ma
anche la nostra Regione è sembrata timida, impreparata di fronte
ad un problema che per le caratteristiche boschive dell'Abruzzo
e le alte temperature doveva al contrario meritare attenzione e
preparazione. Invece la nostra Regione si ritrova con pochi
mezzi, con convenzioni con i vigili del fuoco arrivate
all'ultimo secondo e con una gestione del patrimonio boschivo
inesistente".
Secondo Chiodi "quello che emerge è che il governo regionale
abbia sottovalutato il problema: soltanto oggi il Presidente
D'Alfonso chiede a gran voce a Gentiloni più mezzi e uomini.
Serviva al contrario prevenzione, come una più stretta
collaborazione con i Vigili del Fuoco, ed andava sviluppato in
tempo un protocollo d'intesa con l'Arma dei Carabinieri dove è
transitato in parte il nucleo Forestale e la Protezione Civile.
Da questa intesa si poteva ripartire per un controllo capillare
del territorio, monitorando e mappando le aree maggiormente a
rischio sul territorio regionale ed elevando il sistema di
controlli anti-piromani. Invece non si è fatto nulla di tutto
questo e dobbiamo assistere inermi all'immagine di una regione
che brucia. E con essa brucia la nostra immagine turistica, il
nostro essere Regione verde d'Europa e brucia l'economia delle
aree interne, dove vivono comunità sempre più sole e
abbandonate. Auspico che questi tragici eventi trovino una
immediata conclusione senza il coinvolgimento di vite umane, ma
subito dopo la politica regionale metta in campo una strategia
con tutto il sistema di Protezione Civile a cui va il mio
sincero ringraziamento per quanto sta facendo da giorni per
salvare la parte migliore delle nostre montagne dal fuoco".
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